Dizionarietto per i nonni
- Autore: Nicolò D’Alessandro
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Dico subito che il libro di Nicolò D’Alessandro Dizionarietto per i nonni, edito dalle Arti Grafiche Palermitane Edizioni di Gioacchino Edoardo Lazzara e appena comparso in libreria, è una perla, uno di quei piccoli tesori che tutti dovrebbero leggere. E quando dico tutti intendo dai più piccoli agli adulti, perché credo che leggerlo attentamente non potrà fare che un gran bene, non soltanto ai nonni (come recita il titolo) che sentono il bisogno di districarsi tra la fitta proliferazione di alglicismi e di falsi anglicismi che da anni contaminano la nostra bella lingua trasformandola nel tempo in una lingua diversa, una lingua barbara che non è più l’italiano, e per la quale è stato coniato il termine Italinglese che è un vero abominio; ma anche e soprattutto ai ragazzi, agli studenti che, imbastarditi dall’uso di termini inglesi o angloamericani ormai d’uso comune in informatica, nella scienza in generale, nei loro messaggi e nel loro parlare, stanno perdendo la comprensione dell’italiano non solo nell’uso orale ma soprattutto in quello scritto. Come ha scritto Annamaria Testa (nella Prefazione di un altro bel libro di Antonio Zoppetti, Diciamolo in italiano):
“E così, nel nostro Paese, sempre più spesso le persone si informano, viaggiano, pagano pedaggi, bollette e tasse, lavorano, si tengono in forma, giocano e mangiano in itanglese. In itanglese si legifera, si delibera e si diffondono precetti. Perfino il Miur, redigendo il recente Piano per la formazione dei docenti, sguazza felice in un mare di peer teaching, mentoring e learning by doing, flipped classroom e job shadowing, counseling e workshop, panel, feedback e fall- out, expertise e soft skills.”
Perdere il contatto con il buon uso della propria lingua significa non essere più in grado di formare frasi non solo di senso compiuto ma che siano grammaticalmente esatte, come sottolineava lo scrittore Octavio Paz quando affermava che:
“Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica e la sua lingua”.
Senza tema d’esagerare si può affermare che stiamo assistendo a una catastrofe linguistica. Nell’Introduzione il Prof. Joseph Farrell riporta alcuni aneddoti divertenti dei quali è stato testimone durante alcuni suoi viaggi in Italia, ma che sono significativi del baratro verso il quale procede l’uso della nostra lingua. Scrive Farrell:
“Il libro di D’Alessandro è ben più intelligente e divertente del Cencelli, senz’ombra di dubbio. Però, l’autore è ben conscio che dietro il suo manuale c’è un problema più grande e intrigante. Perché la lingua italiana è così com’è? Perché la lingua di Dante e di Leopardi è scesa a questi livelli?”
Il dramma è proprio in queste considerazioni e potrebbe essere anche questa progressiva trasformazione della lingua italiana in Italinglese una delle ragioni più profonde della mediocre comprensione dei testi letterari da parte degli studenti di qualsiasi età. Scrittori come Manzoni, Leopardi, Foscolo, Pascoli, D’Annunzio, Verga, giungendo fino ai contemporanei sono diventati poco comprensibili alla maggior parte di essi, per tacere dei manuali scolastici di Letteratura o di Filosofia. L’imperativo categorico da parte di tutti dovrebbe essere quello di difendere l’identità della nostra lingua, che, senza campanilismo, è realmente bella.
Il libro di D’Alessandro nasce dalla perseveranza con cui nel tempo egli ha cominciato a trascrivere tutti i termini inglesi letti o uditi, di cui non afferrava il significato ma che una volta tradotti potevano benissimo sostituire quelli inglesi. Credo che la lettura del libro sarà utile ai lettori più giovani perché essi possano comprendere che l’uso smodato di termini inglesi o angloamericani è spesso ridicolo e che essi dovrebbero limitarsi a usarli in ambiti opportuni. È bello conoscere l’inglese, il francese o il cinese ma senza contaminare la nostra lingua. Scrive D’Alessandro nella Premessa:
“Risulterà chiaro che questa raccolta di pronto intervento non può essere esaustiva, tantomeno può avere la presunzione di esserlo. Si deve considerare questo lavoro come un kit di sopravvivenza, una specie di ciambella di salvataggio per nonni in difficoltà. […] Consiglio inoltre, a chi intende usarlo, di aggiornare costantemente il presente elenco, come faccio sempre io. Sono previste alcune pagine bianche alla fine del testo, per appuntare le nuove parole che nasceranno velocemente […] continuando a modificare la lingua italiana.”
Quindi, aggrappiamoci anche noi a questa ciambella di sopravvivenza e speriamo che avvenga col tempo un’inversione di tendenza.
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Un libro perfetto per...
Libro adatto a tutti i lettori, ragazzi e adulti.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dizionarietto per i nonni
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