Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini

Elio Vittorini fu un grande della letteratura, che fece scalpore dagli anni Trenta ai Sessanta del Novecento per le sue battaglie culturali e sociali. Fieramente schierato a sinistra rifiutò tuttavia di considerare la "letteratura come il piffero della rivoluzione" rivendicando all’intellettuale il suo ruolo di coscienza critica della società.

"Conversazione in Sicilia" è un libro coraggioso, scritto in una forma lirica e simbolica, ma in cui trapela la critica alla dittatura. Si racconta di un viaggio fatto dal protagonista che incontra nel suo itinerario diversi personaggi tra cui spicca il Gran Lombardo, forte figura di combattente, che lo inizia alla lotta nei riguardi del "mondo offeso". E chi offende il mondo? Molti, a cominciare dai politici e la gente si deve ribellare anche senza violenza.
L’autore giunge al suo paese d’origine dove incontra la madre, figura emblematica della donna e dei suoi misteri, che cerca di far ricordare al figlio il suo passato, importante perché la memoria rappresenta l’identità di una persona, da qui ci sono altri incontri che danno la misura del dolore del mondo da cui sembra sparita ogni dimensione umana.
Il finale sembra preludere alla speranza, ma non rivelo nulla a questo proposito.

Lo stile è lirico e simbolico, bisogna leggere il libro con attenzione perché altrimenti si rischia di darne un’interpretazione sbagliata. Consigliatissimo.