Che significa diventare adulti?
- Autore: Banana Yoshimoto
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2024
Non è necessario diventare adulti, l’importante è rimanere fedeli a voi stessi.
Questo è l’obiettivo da percorrere nella vita o comunque da porre al fine del nostro cammino.
Si tratta di una delle riflessioni che ci lascia la prolifica scrittrice giapponese Banana Yoshimoto che torna in questo 2024, non con un romanzo o un racconto ma con un saggio (più vicino a un diario) pubblicato da Feltrinelli dal titolo Che significa diventare adulti? (traduzione di Gala Maria Follaco).
Copertina candida e dalla grafica delicata che in poco più di 80 pagine raccoglie dieci riflessioni, nodi centrali della sua narrazione, del suo sentire della sua quotidianità che si rivelano comuni. Punti di unione tra autrice e lettore.
Chi legge l’autrice giapponese dai tempi di Kitchen o che l’ha scoperta di recente, riconoscerà se non tutti molti dei tratti narrativi e dei temi a lei cari. Cresciuti negli anni con le sue narrazione e con il vivere .
Annotati “a taccuino”. Conservati in un cassetto della scrivania. Appaiono semplici da sfogliare. Promemoria. Linee guida di uno scrivere. Boa in mezzo al mare delle incertezze a cui l’anima e il vivere dell’uomo sembra sempre aver necessità di aggrapparsi. Punto di arrivo. Ma anche caposaldo per una nuova partenza.
Domande universali che, in fondo, almeno una volta ci si è posti.
Il saggio non ha come protagonisti donne è uomini al bivio di una vita. O alla ricerca di una persona. Vittime di un dramma o di una perdita.
È un dialogo che l’autrice vuole instaurare con i suoi lettori (vecchi e nuovi) . Non importa la nazionalità o da quanto tempo ne leggano i suoi scritti.
L’atmosfera è quella familiare. Intima. Di un pomeriggio qualsiasi.
Un tavolo delle linee semplici a cui ci si accomoda.
Una tazza fumante di tè matcha già offerta. E il fluire della parole scritte che hanno i tratti della chiacchiera silenzio tra interlocutore che si conoscono da tempo.
Lo scorrere delle parole sembra arricchirsi di quella luce che filtra dalla finestra che da sul mondo.
Da cui si intravedono alle volte dei fiocchi di neve. Altre dei petali di ciliegio. Altre ancora nubi scure, mari in tempesta. Notti buie. Cieli stellati. Gabbiani che sembrano alienati. Margherite mosse del vento. Tramonti che abbracciano ed accolgono con il loro calore.
Sensazioni di pensieri che si fanno Immagini tracciate a pié di ogni pagina di questo testo dall’illustratrice Gōto Akemi che, silenziosa, siede accanto alla scrittrice. E scarabocchia i pensieri e le riflessioni raccontate da Banana Yoshimoto.
Amicizia, Vita, Morte e persino il “darsi da fare” acquistano un nuovo senso.
Una diversa specificità. E la normalità divine di ogni cosa. Anche della più dolorosa.
È così che Banana Yoshimoto ci regala un piccolo “pezzo del suo cuore di scrittrice”. Del suo essere persona che “in un silenzio che ha voce” guarda la sua vita scorrere. E nella sua il lettore rivede e riconosce la propria, o traccia di essa.
E lo fa con tre livelli di lettura.
“Orizzontale” (pagina dopo pagina); “visivo” (attraverso i la grafica narrante Gōto Akemi) e “a caso”. Medicinale, come prontuario dell’anima. Che cerca silenzio. O un momento di ricalibrazione per proseguire il cammino.
È un augurio che l’autrice sembra fare ai suoi lettori. Lontani amici. E si augura che
Questo libro accompagni le notti insonni di chi per età è ancora bambino e di chi (pur essendo già adulto) continua a prendersi cura del bambino che porta dentro di sé.
In un continuo principio reciproco di arricchimento.
Con questo nuovo tassello fatto nostro ci alzeremo da quel tavolo davanti alla finestre. Con un muto inchino saluteremo, ringraziando. Riprenderemo il nostro percorso di vivere.
Certi ancor di più che:
“Ognuno di noi è venuto al mondo con lo scopo di portare a compimento: sé stesso.
In un continuo lavorare su se stessi, anche nei momenti di riposo.”
Scossi in un continuo vitale inevitabile bilanciamento.
In un mare dove onde piatte si alternano a burrasca costruendo quel senso che è consapevolezza, segnale che siano veramente vivi. “Che siamo veramente adulti”.
Che significa diventare adulti?
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