Caterina. Una principessa tra amore e potere
- Autore: Susan Hastings
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2021
Piemme pubblica Caterina. Una principessa tra amore e potere (2021, titolo originale Zwischen Macht und Liebe, traduzione di Maria Pia Smiths-Jacob), primo volume di una trilogia dedicata alla figura di Caterina II di Russia, (Stettino, 21 aprile 1729 – Tsarskoe Selo, 17 novembre 1796), imperatrice di Russia dal 1762 alla morte, scritta da Susan Hastings, pseudonimo di una autrice tedesca che da molti anni scrive romanzi storici di grande successo in Germania.
“Sono così brutta che non riuscirò mai ad avere un marito. Mamma non perde occasione per ripeterlo”.
Sofia era brutta, era un peso, ma soprattutto era una femmina. Sofia, figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst (Dornburg, 29 novembre 1690 – Zerbst, 16 marzo 1747), feldmaresciallo prussiano, e di Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp (24 ottobre 1712 – 30 maggio 1760), non era amata dalla madre. Infatti, la Principessa Giovanna sembrava che non provasse nessun affetto per sua figlia Sofia, che a dieci anni era già alta e magra, un viso dalle guance scavate, gli occhi di un azzurro scuro parevano sproporzionatamente grandi.
I genitori di Sofia già stavano cercando un marito per loro figlia, mentre quest’ultima sognava di essere la sovrana di un regno, la corona adagiata sul capo e un intero popolo ai suoi ordini. Solo la governante francese Babette era al corrente dei sogni di Sofia, mentre la Principessa Giovanna continuava a considerare sua figlia un brutto anatroccolo, eppure un giorno non lontano Sofia avrebbe dimostrato a sua madre di non essere come lei pensava.
Da quando ne aveva memoria, l’infanzia di Sofia era stata caratterizzata da una tanto costante quanto inestinguibile sete di tenerezza e attenzioni. Aveva cominciato a sentirne il bisogno, mai colmato, molto prima di imparare la parola “amore”. Sofia era la primogenita di cinque figli, due anni più grande di Guglielmo Cristiano Federico, amorevolmente soprannominato Willi dalla loro madre. La ragazzina era nata per prima, ma tutto questo non contava. Aveva la sfortuna di essere femmina, un particolare sul quale la madre non tralasciava di porre l’accento in ogni occasione dandogliene anche spesso dimostrazione tangibile allungando, senza alcuna motivazione, le mani. Il principe Cristiano Augusto, nominato governatore di Stettino dal re di Prussia, sopportava con indifferenza le manie della consorte. Era un militare, un uomo coscienzioso, probo e del tutto incapace di esternare i propri sentimenti. Il principe teneva più all’adempimento dei suoi doveri che alla famiglia, le cui redini erano saldamente nelle mani della Principessa Giovanna. Sofia ammirava molto il padre, in particolare quando le consentiva di guardarlo passare in rassegna i soldati. Con indosso l’uniforme blu da generale e la spada al fianco sembrava il re in persona, e sua figlia Sofia immaginava di essere una regina, che faceva lo stesso con i suoi militari. I sogni di gloria di Sofia presto sarebbero diventati realtà.
Con una prosa trascinante e coinvolgente, l’autrice narra le “illuminate” gesta di Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, data in sposa, sedicenne, all’erede al trono dell’Impero russo, il granduca Pietro Fëdorovič, futuro Pietro III. Questo fausto evento, che avrebbe tolto Sofia dalla noia di Stettino per approdare nella gelida Russia, a San Pietroburgo, sarebbe stato solo il trampolino di lancio per la determinata Sofia, convertitasi alla religione ortodossa assumendo il nome di Caterina Aleksevna. Un matrimonio non d’amore, ed è per questo che Caterina avrebbe presto cercato altrove la passione, mentre l’occasione per ottenere il potere nelle sue mani sarebbe arrivata solo nel 1762, quando Pietro III, divenuto Zar, sarebbe stato detronizzato da un colpo di stato militare guidato dai fratelli Orlov. Pietro III muore in prigione e Caterina conquista la corona. È la definitiva consacrazione per Caterina II, la Grande, “imperatrice illuminata”, collezionista di opere d’arte provenienti da ogni parte d’Europa, per suo volere esposte all’Ermitage appena costruito. Caterina, con uno sguardo lungo, al futuro, fonda scuola e università (citiamo l’Istituto Smol’nyj per Nobili Fanciulle), introducendo metodi di educazione europei. Per lei il popolo russo possedeva una devozione ingenua, chiamandola “piccola madre”.
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