Candore immortale
- Autore: Luca Nannipieri
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2022
Esplorare la vita di un artista alla scoperta del suo talento e di quella scintilla capace di creare bellezza: è un’indagine ambiziosa e affascinante quella intrapresa da Luca Nannipieri che racconta il genio assoluto di Antonio Canova in maniera inedita nel libro dal titolo Candore immortale (Rizzoli, 2022). Si sorprende con il lettore di fronte ai suoi marmi vibranti di vita repressa, così verosimili e reali da esercitare un potere quasi magnetico sull’osservatore, e poi va oltre. Candore immortale (Sottotitolo: Antonio Canova, una storia d’amore, d’arte e di libertà nell’Europa infiammata da Napoleone) restituisce un’analisi lucida e coinvolgente sull’origine dell’ispirazione. Coglie l’uomo privatissimo che lascia in pubblico il posto all’artista: le sue pulsioni, i desideri, i rimpianti, le fragilità. Quell’amore tradito e mai dimenticato che riversa nel marmo e i necessari compromessi con il potere richiesti anche a un artista di altissimo livello, così lontano nella vita reale da quella sublime indifferenza garantita dalle sue opere. E regala un ritratto coinvolgente proprio in questo 2022 che celebra i due secoli di bellezza in compagnia dello scultore.
Antonio Canova: l’uomo, l’artista, il diplomatico
Particolarmente riuscita è la fotografia della complessità che scaturisce dai capitoli. Nannipieri coglie le varie sfaccettature della personalità di colui che venne considerato dai contemporanei il nuovo Fidia. C’è l’Antonio Canova uomo, severo con se stesso e con i suoi difetti.
Quello è l’artista, che innalza al cielo, alle stelle, ciò che gli altri lasciano all’altezza dell’erba. Ma la persona che indossa l’artista, e ne è tutt’uno, in questo corpo, ve lo assicuro, è quanto di più odioso e triste possa esistere.
E c’è il maestro ammirato e apprezzato, alla perenne ricerca della perfezione
La bellezza ideale nell’arte non è rappresentare le cose così come sono, ma come dovrebbero essere. Questa è la vera sfida: rappresentarle come dovrebbero essere e migliorarle, aggiungendo loro quel grado massimo di grazia, di nobiltà, di eccellenza che prima non avevano.
E poi il diplomatico per incarico papale, monument man ante litteram in trasferta a Parigi per recuperare un bottino di guerra che è identità stessa dell’Italia. Il ratto del Laocoonte da parte di Napoleone è la chiave di volta. Canova ne vuole la restituzione, assieme a un lungo elenco di capolavori stilato dallo Stato Pontificio, dopo la caduta del Corso. La missione coronata dal successo è, insieme, tentativo di riscatto personale e dichiarazione d’amore per l’arte cui dedica l’intera vita.
La ricerca dell’immortalità
Sullo sfondo ci sono l’Europa in fiamme, le conquiste Napoleoniche e i saccheggi, la nascita del Louvre, il museo totale nell’immaginario del Corso. Bonaparte e Canova sono, nel libro, due geni a confronto, entrambi alla ricerca dell’immortalità, seppure in modi diversi. L’artista la persegue tramite il suo lavoro:
Di due sole cose ha bisogno un artista: la matita e lo scalpello. Questi soltanto sono gli strumenti giusti per guadagnarsi, se ci riesce, l’immortalità.
Il generale cerca l’eternità tramite la costruzione del più grande museo di tutti i tempi a Parigi, destinata ad essere capitale dello spirito del mondo. Ma la vita irrompe prepotente, sconvolgendo le ambizioni con i suoi tradimenti, i fallimenti, le glorie, gli amori e i dolori. E poi c’è la guerra: in quel gioco delle parti che da sempre comporta, il vinto è facile preda del vincitore. Candore immortale è così anche un impietoso elenco delle opere trafugate oltre confine e dell’opera di recupero successiva effettuata proprio da Antonio Canova. L’incursione al Louvre del 25 ottobre 1815 e la carovana di 41 carri, trainati da 200 cavalli che riportò in patria decine di opere è ormai storia. L’impresa fu acclamata dalla gente comune e da intellettuali del calibro di Giacomo Leopardi. L’appendice del libro, che propone un’inedita una mappa artistica del paese e dei suoi capolavori recuperati o perduti, tradisce la passione stessa che anima lo scrittore e ne fa storico d’arte acclamato e divulgatore efficace. Come tutti i buoni maestri, Nannipieri sa che la curiosità è il miglior stimolo per l’apprendimento. Sceglie, quindi, la via del romanzo e sviluppa, a beneficio dei suoi lettori, un metodo di comunicazione efficace che coinvolge e intrattiene fino all’ultima pagina.
Il libro giusto per celebrare un anniversario tra eventi e mostre
Il linguaggio elegante e l’accuratezza storica ne fanno il libro giusto da leggere per celebrare il bicentenario dalla scomparsa dello scultore. Tante sono le celebrazioni e gli eventi che nel corso degli ultimi mesi hanno ricordato il maestro. Fra tutte merita un accenno l’esposizione a Bassano del Grappa visitabile fino al 26 febbraio 2023: intitolata Io, Canova. Genio europeo indaga il ruolo sovranazionale di questo scultore che entrò da protagonista nella storia. E orientò il gusto dei contemporanei, restituendo loro fiducia nel futuro, grazie a quel palpito di vita che percorre le sue sculture e, per dirla con Nannipieri che descrive Ebe
quelle dita che sembrava dovessero muoversi da un momento all’altro tanto era somigliante al vero la loro vita.
Candore immortale. Antonio Canova, una storia d'amore, d'arte e di libertà nell'Europa infiammata da Napoleone
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