Brigata Marina San Marco
- Autore: Mario Bussoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
I marines italiani? No, grazie. Semmai è il Corpo dei Marines il San Marco americano! I nostri non sono soltanto fanteria da sbarco, ma un reparto anfibio di fucilieri-incursori della nostra Marina Militare. Sono qualcosa di più e di più specializzato, sebbene per modestia e orgogliosa riservatezza siano meno apprezzati di quanto dovrebbero, perfino nel nostro Paese. A far conoscere meglio questa élite dei corpi militari di élite di tutto il mondo è il giornalista e docente di storia del ’900 e del Medioevo Mario Bussoni, con il libro “Brigata Marina San Marco” (pp. 230 pagine, più di 12 foto, euro 20,00), pubblicato a luglio 2016 dalle edizioni Mattioli 1885 di Fidenza.
Sottotitolo è "Il ruggito del leone", perché la denominazione e il fiero grido di battaglia, San Marco!!, derivano dalla difesa opposta nelle trincee del Basso Piave, per tutto il 1918, ai tentativi austroungarici di sfondare la linea messa a protezione di Venezia e della pianura veneta, dopo la ritirata dal Carso Isontino. San Marco e il Leone Alato nello stemma, in omaggio al patrono della Serenissima. Uno scambio alla pari: i marò si riconoscono nel santo protettore della città lagunare, che a sua volta ha concesso il suo nome all’allora Reggimento di Marina, in segno di riconoscenza per “la salvezza garantita” (si legge nella disposizione ufficiale del Comune, datata 1919).
La fanteria di mare italiana era nata già qualche decennio prima, con l’unità del Paese, ma è antica quasi come la guerra. Gli antenati dei fucilieri - che oggi hanno la base operativa nella caserma "Carlotto" di Brindisi - sono gli elibates greci e i milites classiari romani, oltre naturalmente ai Fanti da Mar della Repubblica di Venezia, che armavano tutti le rispettive unità da guerra, combattendo con modalità più simili al combattimento di terra, rispetto ai semplici marinai.
Il lavoro di Mario Bussoni parte non a caso da una ricognizione degli sviluppi delle truppe anfibie nella storia. Il primo dei corpi di fanti di marina è stato quindi costituito addirittura nel 400 avanti Cristo, armando le lunghe triremi di Temistocle con un nucleo di soldati appositamente addestrati per combattere sul mare. Soluzione vincente, dato che la modesta forza navale ellenica riuscì a sbaragliare l’imponente flotta persiana, a Salamina.
Si passa quindi a ricostruire la storia dei nostri fucilieri. Nacquero a quattro giorni dalla proclamazione del Regno d’Italia. Con decreto del 21 marzo 1861, Vittorio Emanuele II istituti il Corpo speciale Fanteria Real Marina. Primi teatri d’azione furono l’Eritrea, nel 1895 e l’isola di Creta (1889). Il reparto si distinse successivamente in Cina, nel 1900, durante la rivolta dei Boxer e in Libia, nel 1911, nella guerra italo-turca. Durante la prima guerra mondiale, si è detto, i marinai protessero dopo Caporetto la ritirata pressoché indenne della III Armata e presidiarono la linea di difesa della piazza di Venezia, impedendo al nemico di dilagare nella Pianura padana.
Durante la seconda guerra, il Reggimento venne impegnato nelle isole dalmate, in Montenegro, Grecia, Corsica, a Tolone e in Nord Africa. Dopo la sconfitta italo-tedesca ad El Alamein e la ritirata fino in Tunisia, il San Marco è stato l’unico reparto a restare saldamente sulle proprie posizioni e l’ultimo ad ammainare la bandiera di combattimento, che si ammira oggi nel Museo storico nel Castello svevo di Brindisi, sede del Quartier generale.
Fedeli al motto “Per mare, per terram” (che dividono con i Royal marines britannici) i marò hanno preso parte, per l’Italia repubblicana, a tutte le più importanti missioni di pace internazionali. Un ragazzo di leva del San Marco, il ventenne Filippo Montesi, è stato l’unico militare italiano caduto durante la missione "Libano 2", nel marzo 1983, colpito alle spalle mentre pattugliava di notte la strada verso l’aeroporto di Beirut, nei pressi del campo profughi di Burj el-Barajneh.
Nel volume si segue compiutamente il palmarès di quello che si usa chiamare familiarmente Reggimento San Marco. È riduttivo, però, perché dal 1 marzo 2013 è stata costituita la Brigata, su tre Reggimenti, 1°, 2° e 3° San Marco, con compiti che vanno dalle operazioni di forza anfibia e proiezione dal mare alle attività di peace keeping internazionale, di interdizione marittima e antipirateria, di protezione dei porti e difesa delle installazioni.
Gli effettivi sono complessivamente 3800, uniti da uno spirito di corpo che l’autore ha potuto ammirare trascorrendo giornate nella "fossa dei leoni", per realizzare il volume: ha vissuto in caserma con i marò, a Brindisi e ha colto le capacità tecniche e combattive di questa superba unità d’elìte, ma anche il profilo umano che lo rende
“un corpo di specialisti che studiano la guerra senza armarla affatto”.
Sono la preparazione, la disciplina, il rigore della formazione di questa straordinaria gente di mare che ci hanno sempre rassicurato sulla condotta di due di loro, nell’episodio che li vede ingiustamente accusati: Latorre e Girone non hanno mai colpito nessun pescatore indiano. Del resto, quel lento battello di legno non avrebbe potuto costituire un pericolo per la petroliera Erika Lexie al largo dello stato indiano del Kerala. Il volume, infatti è dedicato da Mario Bussoni
“ai marinai Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, leali servitori dello Stato”.
Brigata marina San Marco. Il ruggito del leone. Ediz. illustrata
Amazon.it: 18,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Brigata Marina San Marco
Lascia il tuo commento