A casa
- Autore: Judith Hermann
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Fazi edita nella Collana “Le strade”, A casa (2024, titolo originale Daheim, traduzione di Teresa Ciuffoletti) di Judith Hermann, pubblicato per la prima volta nel 2021 dalla scrittrice tedesca, nata a Berlino nel 1970, una delle autrici più importanti nel panorama della letteratura tedesca contemporanea.
Partire, andare via, se non addirittura fuggire dai propri affetti, per ricominciare una nuova esistenza lontano da casa, quando si è una donna quasi cinquantenne ancora piacente e dalle mille possibilità.
Delia Grinsted, protagonista del romanzo di Anne Tyler Per puro caso (Ladder of Years, 1995), all’improvviso, invece di tornare a casa, decide di iniziare un percorso da sola, senza legami familiari. Un percorso di autodeterminazione e di libertà simile a quello della protagonista di questo romanzo di Judith Hermann, ai vertici delle classifiche per mesi in Germania, con 180mila copie vendute e in fase di pubblicazione in 18 Paesi.
“… ieri notte ho trovato la porta d’ingresso spalancata, l’ho richiusa e sono
tornata a letto”.
Una donna matura ha lasciato il marito subito dopo che la figlia Ann se n’è andata via da casa, lasciandosi alle spalle il passato per riprendere in mano la propria vita.
Meta del suo viaggio è un villaggio sulla costa orientale tedesca, dove il fratello Sascha, un quasi sessantenne con poca voglia di lavorare, irretito dalla ventenne Nike, gestisce un pub chiamato Shell. La donna vive fuori dal villaggio, in una casa in affitto, un’abitazione isolata, fatiscente e minuscola, che si affaccia su una strada non asfaltata e sabbiosa, che termina all’altezza del polder, cioè una zona costiera pianeggiante, protetta da dighe e percorsa da canali di drenaggio per convogliare le acque in mare.
Sul davanti della casa, campi e pascoli recintati si estendono fino all’orizzonte, sul retro invece scorre un fiumiciattolo. La casa ha una cucina, un bagno e due camere, una al piano di sopra e una al piano di sotto, ed è la prima volta nella sua vita che la donna abita in una casa vera e propria.
Se i contatti con la figlia Ann sono rari e sporadici consumati su Skype, i rapporti con il marito Otis sono rimasti ottimi, testimone di ciò è il loro rapporto epistolare, l’ex coppia si racconta le reciproche novità, tutto questo mentre la donna conosce e fa amicizia con la gente del posto e Otis invece, con meticolosità e puntiglio, continua a collezionare di tutto. Colleziona oggi, colleziona domani, la vita gli scorre accanto.
A gennaio e febbraio il pub è ancora chiuso, quindi la donna trascorre il tempo passeggiando. Tutto è grigio e silenzioso, una quiete invernale ovattata, i negozi del villaggio chiusi, le vetrine oscurate con fogli di giornale, la spiaggia deserta, le porte dei chioschi sigillate con assi di legno contro le mareggiate, i campi da tennis abbandonati e le isole sagome lontane nella nebbia. La donna cammina il più possibile lungo il mare verso ovest, poi torna indietro.
“Otis, l’inverno sta per finire. Le giornate si allungano e io ho intenzione di uscire e vedere tutto. Mi sono comprata una bicicletta. Ti farò sapere!”.
Un luogo lontano, isolato, fermo nel tempo, magnificamente descritto, una donna che vuole ricominciare ricordando il passato, cercando di vivere con serenità il proprio presente con uno sguardo al futuro e quale indirizzo dare.
Una serie di personaggi perfettamente caratterizzati, come la vicina Mimi e suo fratello Arild, catturano l’attenzione del lettore, coinvolto dall’io narrante di una figura femminile forte e tenace.
“Cosa avrebbe fatto se gli avessi detto, non sono tranquilla. Ho paura. Mi farebbe piacere se rimanessi, se restassi qui con me. Chiaramente non l’ho mai detto”.
A casa
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