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Recensioni di libri

...e adesso mio fratello t’ammazzerà! di Tadeusz Olszanski

Augusto Fonseca ci presenta il libro "E adesso mio fratello t’ammazzerà" di Tadeusz Olszanski, da lui tradotto per l’editore Zane (Collana slavica). Piú che servizi giornalistici sulla guerra in Jugoslavia, gli scritti di questo libro costituiscono dei partecipati resoconti, spesso provenienti dalle viscere storico-culturali delle popolazioni balcaniche.

Augusto Fonseca, traduttore del libro Pubblicato il 11-11-2010
...e adesso mio fratello t'ammazzerà!

...e adesso mio fratello t’ammazzerà!

  • Autore: Tadeusz Olszanski

Augusto Fonseca ci presenta il libro "E adesso mio fratello t’ammazzerà" di Tadeusz Olszanski, da lui tradotto dal polacco in italiano per l’editore Zane (Collana slavica).

Reportage e riflessioni sulla guerra in Jugoslavia: 1990 - 1994 - Ho conosciuto Tadeusz Olszański nel luglio 2001 a Varsavia per concordare l’eventuale traduzione in italiano delle memorie di Miklós Nyiszli da lui tradotte in polacco con il titolo Byłem asystentem doktora Mengele ("Sono stato l’assistente del dottor Mengele"). Quel primo nostro incontro fu sufficiente a stabilire un rapporto di reciproca stima e simpatia, talmente immediato che ci sembrò di conoscerci chissà da quanto tempo. Ormai ci davamo del tu. Avendo saputo della mia lunga esperienza di lavoro e di vita in Jugoslavia, volle farmi dono di un altro suo libro "Mój brat cię zabije!" [e adesso mio fratello t’ammazzerà!], sulla guerra in Jugoslavia. Scontato che mi sarei impegnato nella traduzione dei due libri, ho voluto, tuttavia, dare la priorità a quello riguardante la Jugoslavia, considerata la straordinaria attualità che oggi nel mondo ha assunto il tema della guerra.
Negli ultimi tempi, infatti, pare stia divenendo argomento da affrontare quasi come una porzione di vita quotidiana. È un buon segno, se a questo fatto attribuiamo l’importanza che ha la storia come “magistra vitae”, e se alla guerra guardiamo come tema di cui occuparci, nella prospettiva di individuarne le cause autentiche e trovare adeguati ed efficaci accorgimenti per poterne disattivare il potenziale esplosivo. In pratica, cercare di studiare la guerra, al fine di evitarla. Su quest’aspetto della tragedia jugoslava insiste Tadeusz Olszański.

L’Autore, nei suoi cinque anni di permanenza in quelle contrade che ha esplorato in lungo e in largo sin dai primi sintomi del rabbioso e immane incendio, ha cercato possibili risposte ad una domanda martellante nel cervello: “Come mai tutto questo?”. Ha scavato con pazienza, onestà e coraggio nella storia recente e remota delle popolazioni balcaniche, nel loro fittissimo intreccio multicolore, inevitabile e tragico, nel loro procedere nel tempo alternandosi come vincitori/sconfitti. E da tutto quell’infuocato marasma, nel passato e nel presente, è riuscito a far emergere situazioni e personaggi di vario rango sociale e varia appartenenza etnica, ricchi di nobile idealità e ancora capaci di trasmettere negli altri coraggio, fiducia e speranza in un mondo meno caratterizzato dalle leggi della giungla.

Nel suo libro, l’attenzione è rivolta alle sue premesse, alle condizioni che l’hanno scatenata; è in esse che si può cercare di capire che cosa non ha resistito agli urti e alle pressioni di istinti primordiali e deliranti aspirazioni di onnipotenza.
Piú che servizi giornalistici, gli scritti di questo libro costituiscono dei partecipati resoconti, spesso provenienti dalle viscere storico-culturali delle popolazioni balcaniche. Olszański è un testimone e osservatore non comune, di grande perspicacia, affabulatore appassionato e appassionante, onesto ricercatore della verità storica e, infine, sostenitore convinto di una cultura della coesistenza multietnica, di cui la sua stessa storia personale è un esempio eloquente: madre ungherese e padre polacco, educazione bilingue sin dall’infanzia, esperienza professionale e di vita in ambienti socioculturali diversificati.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: ...e adesso mio fratello t’ammazzerà!

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