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Recensioni di libri

La cucina futurista di Filippo Tommaso Marinetti

Christian Marinotti Edizioni, 1998 - Se il rinnovamento deve essere veramente totale, investirà anche la cucina, con sonore novità, prima fra tutte l’abolizione dell’italianissima pasta: il cambiamento della società promesso dal Futurismo attraverso le abitudini alimentari e la proposta di una nuova gastronomia.

Francesca Ferraro
Francesca Ferraro Pubblicato il 25-05-2016

4

La cucina futurista

La cucina futurista

  • Autore: Filippo Tommaso Marinetti
  • Genere: Libri di cucina

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Il movimento futurista nel XX secolo è nato col famoso “Manifesto del futurismo” scritto da Filippo Tommaso Marinetti e pubblicato da Le Figaro il 20 febbraio 1909 che promette un cambiamento totale della società esaltando il progresso e la velocità. Pertanto i futuristi si esprimono in maniera totale, dalle arti visive alla musica, organizzando serate futuriste e volendo incidere sul modo di vestire e di vivere, persino sulle abitudini alimentari della gente. Fa quindi parte di questo programma l’interesse per la gastronomia e per il cuoco francese Jules Maincave che effettua accostamenti inusuali tra gli ingredienti.

Ne “La cucina futurista”, allora, Filippo Tommaso Marinetti propone soprattutto l’eliminazione della pastasciutta ed esalta l’uso delle mani e, quindi, della presa “tattile” del cibo, per coinvolgere evidentemente tutti i sensi, incoraggiando l’uso di musiche in sottofondo, spandimento di profumi e anche la presentazione del cibo e forme inconsuete diventano vere e proprie sculture da piatto. Scrive:

“L’invenzione di complessi plastici saporiti, la cui armonia originale di forma e colore nutra gli occhi ed ecciti la fantasia prima di tentare le labbra. Esempio: Il Carneplastico creato dal pittore futurista Fillìa, interpretazione sintetica dei paesaggi italiani, è composto di una grande polpetta cilindrica di carne di vitello arrostita ripiena di undici qualità diverse di verdure cotte. Questo cilindro disposto verticalmente nel centro del piatto, è coronato da uno spessore di miele e sostenuto alla base da un anello di salsiccia che poggia su tre sfere dorate di carne di pollo.”

Come gli altri, questo manifesto si esprime in maniera audace contro le consuetudini italiane e, come scritto nell’introduzione, il

“Futurismo italiano affronta ancora l’impopolarità con un programma di rinnovamento totale della cucina”.

Quello pensato da Marinetti è un programma politico trasversale, che interessa l’uomo in ogni sua azione quotidiana. Pur non potendo negare il valore di uomini del passato che hanno realizzato grandi cose nutrendosi male, Marinetti scrive:

“Convinti che nella probabile conflagrazione futura vincerà il popolo più agile, più scattante, noi futuristi dopo avere agilizzato la letteratura mondiale con le parole in libertà e lo stile simultaneo, svuotato il teatro della noia mediante sintesi alogiche a sorpresa e drammi di oggetti inanimati, immensificato la plastica con l’antirealismo, creato lo splendore geometrico architettonico senza decorativismo, la cinematografia e la fotografia astratte, stabiliamo ora il nutrimento adatto ad una vita sempre più aerea e veloce. Crediamo anzitutto necessaria: a) L’abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana.”

La pastasciutta e il grano estero che serve per produrla deve essere soppiantato da altri alimenti, privilegiando il riso, prodotto italiano. Attualmente disponibile in formato eBook, “La cucina futurista” di Filippo Tommaso Marinetti è ancora oggi un utile contributo per capire il Futurismo e l’esaltante passione che, letteralmente, l’alimenta.

La cucina futurista. Ediz. integrale

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La cucina futurista

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