Trovare l’alba dentro l’imbrunire. Misticismo ed esoterismo in Franco Battiato
- Autore: Giovanni Zilio
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Dici Franco Battiato e cominci a canticchiare che “C’è chi si mette degli occhiali da sole/per avere più carisma e sintomatico mistero” (Bandiera bianca). Oppure intoni “Una signora vende corpi astrali/i Budda vanno sopra i comodini/deduco da una frase del Vangelo/che è meglio un imbianchino di Le Corbusier” (Magic shop). E magari ti può ronzare nell’orecchio che “L’impero della musica è giunto fino a noi/ carico di menzogne/ mandiamoli in pensione i direttori artistici/ gli addetti alla cultura” (Up patriots to arms).
C’era chi, magari da una radio privata locale che di tanto in tanto passava i suoi pezzi, sosteneva che il nostro esprimesse alla fin fine una cultura raffazzonata, parole e messaggi buttati lì a casaccio senza alcun nesso logico.
No. Battiato è stato in realtà un cantautore al di fuori degli schemi, per palati raffinati: basta ascoltare Strade dell’est o Gli uccelli, e poi se ne riparla.
Un artista di profondo spessore spirituale, un moderno eremita eternamente in viaggio alla ricerca di se stesso e del senso della vita, un monaco della canzone che ha saputo combinare insieme valori - e disvalori - occidentali e cultura orientale, in particolare mediorientale.
Fra i numerosi libri che si occupano di Franco Battiato, questo di Giovanni Zilio si distingue per l’attento scandaglio e approfondimento dell’aura mistica ed esoterica che ne hanno spesso impregnato testi e musica: Trovare l’alba dentro l’imbrunire. Misticismo ed esoterismo in Franco Battiato (Intermedia Edizioni, 2021).
Dopo le prime esperienze artistiche dal 1965 al 1970 che lo videro, tra l’altro, affiancarsi a Ombretta Colli e Giorgio Gaber, si passa al periodo sperimentale (1971-1978) con Pollution, caratterizzato da sonorità del rock progressive, con Sulle corde di Aries, Click e M.lle le Gladiator.
Il successo commerciale inizia nel 1979, con il famosissimo L’era del cinghiale bianco, animale simbolo della spiritualità celtica, seguito da La voce del padrone (1981), in cui le strofe brillano in giocosità e armonia linguistica, e L’arca di Noè (1982), dove si notano le prime contaminazioni del Sufismo.
La fase mistica di Battiato esplode soprattutto nel periodo 1987-1994 con gli album Fisiognomica (1988) e Come un cammello in una grondaia (1991).
Segue poi la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro (1995-2007), da cui escono L’ombrello e la macchina da cucire (1995), La cura (1997) e il suggestivo Fleurs (1999).
Illuminanti risultano le pagine dedicate agli insegnamenti esoterici del filosofo e maestro di danze armene George Ivanovich Gurdjieff, dal quale Battiato attinse molto nel corso del proprio percorso artistico, passando attraverso lo studio del sufismo, con particolare attenzione alle danze estatiche dei dervisci tourneurs.
Ne viene fuori allora il Battiato più intimo e ascetico, quello più complesso, fatto anche di inquietudini e travagli interiori, forse il meno conosciuto da tanti suoi fans; ma anche quello polemico sulle ipocrisie della nostra società e le sue degenerazioni.
Un Battiato intenso, contemplativo, monastico, recondito, tutto da leggere insomma. Così come un giorno forse - chissà - gli sarebbe piaciuto raccontare di sé.
Trovare l'alba dentro l'imbrunire. Misticismo ed esoterismo in Franco Battiato
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Bella recensione, convincente, scritta benissimo. Battiato merita approfondimenti. Questo libro, sì, lo prenderò. Penso anch’io che il Maestro avrebbe voluto scrivere di sé, un giorno. Grazie.