Tre ragazzi immaginari di Enrico Brizzi

Bologna è cambiata.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo, lo sappiamo. Ed è cresciuto.
Ha scordato i tornei e i vari dolori dell’adolescenza e ora vive, diciamo, normalmente.
Anche se la “normalità” può essere un qualcosa di soggettivo.
A dire il vero qualche pezzo di corazza è rimasto attaccato al corpo.
E forse è penetrato addirittura sottopelle.
Bologna è cambiata, o forse no.
Gli amori, le malizie, i colori e le ombre sono sempre lì, uguali ma diversi.
Tutto è cambiato, cresciuto. Mutato.
Ma in fondo gli amori e i guai sono sempre presenti.
O forse siamo noi che siamo cambiati e non ce ne siamo accorti. O forse ce ne siamo accorti; ma non vogliamo accettarlo.
Le pagine di Tre ragazzi immaginari, il sequel del celebre caso letterario degli anni Novanta, ci porteranno in un viaggio in un futuro che sa di passato, un’odissea dentro e fuori di noi, che ci cambierà per sempre.
E forse non cambierà non solo noi.

Enrico Brizzi in questo libro ci porta indietro nel tempo quel tanto che basta per lasciarci spaesati. Anzi, proprio disorientati.
Sembra incredibile come uno scenario possa mutare nel corso di pochi decenni, magari pochi anni.
Mode, modi di parlare, abitudini.
Tutto passato (sorpassato?), il nuovo che avanza che si riconduce a ciò che era già stato e lo fa attraverso una veste nuova che però racchiude, sottopelle, le medesime cose.
Una storia popolata da anime tormentate, anime che sentiremo affini come vecchie amiche o magari percepiremo lontane dalle nostre giornate, questo starà a noi scoprirlo.
Ma questo poco importa perché si racconteranno a noi e lo faranno con sincerità, senza indorare la pillola.
Un libro dedicato agli appassionati di questo autore, a chi cerca qualcosa di non artificiale o semplicemente a chi ha deciso di godersi un buon libro.
Pagine universali che allieteranno e movimenteranno le giornate di tutti noi, parole colme di significato che ci lasceranno qualcosa dentro.
Un libri piccolo per le sue dimensioni, ma non per questo da sottovalutare.
Da divorare o leggere a più riprese; a voi la scelta.
E so che farete quella giusta.