Fazi nella Collana “Le Strade” riedita “Daniel Deronda” (2018, pp. 900, 20,00 euro, traduzione di Sabina Terziani) di George Eliot, pseudonimo di Mary Anne (Marian) Evans coniugata Cross (Arbury, 22 novembre 1819 – Londra, 22 dicembre 1880), l’ultimo romanzo della scrittrice britannica, una delle più importanti dell’epoca vittoriana, pubblicato nel 1876.
Emblematica la vita di George Eliot, terza figlia di Robert Evans, un fattore, e Christiana Pearson. Marian si formò alla fede cristiana evangelica, dalla quale in seguito si allontanò. Visse fino a trent’anni accanto al padre e, dopo la sua morte, avvenuta nel 1849, si stabilì a Londra, dove divenne collaboratrice e poi direttrice della “Westminster Review.
George Eliot pubblicò diversi saggi critici sulla letteratura e sulla filosofia francese e tedesca, fu il giornalista George Lewes, con cui Eliot convisse fino al 1878, a indurla ad abbandonare la saggistica per il romanzo e a scrivere per il “Blackwood’s Magazine” la serie di episodi ristampati in seguito come “Scene di vita clericale”. Celebri i romanzi successivi di Eliot: “Il mulino sulla Floss” (1860), “Silas Marner” (1861), “Romola” (1863) e “”Middlemarch” (1871- 1872). uno dei più feroci e lucidi ritratti della politica, dell’imperialismo, della discriminazione razziale e sessuale, della tolleranza religiosa e del pregiudizio.
Ora torna in libreria il più controverso romanzo dell’autrice che usò uno pseudonimo maschile dalla sua prima opera narrativa, “Scenes of Clerical Life” (1858) com’era comune a quell’epoca per le scrittrici. Satira sociale e ricerca morale, Daniel Deronda è una storia avvincente, con personaggi indimenticabili, capace di affrontare diverse problematiche analizzate nel profondo. Storia anche di una redenzione, quella della protagonista femminile, per opera di quello maschile, nonostante ciò l’amore tra Gwendolen e Daniel non avrà un finale positivo.
Dal romanzo che affronta antisemitismo e sionismo in maniera esplicita, e fu causa di risentimento per ebrei e non, al punto che il pubblico arrivò a chiedere una revisione del testo, sono stati tratti tre film e un adattamento per il teatro negli anni Sessanta con Vanessa Redgrave nella parte di Gwendolen Harleth.
La trama del libro.
“Era bella o no? E quale segreta forma o espressione conferiva al suo sguardo quella qualità dinamica? Nel brillare dei suoi occhi dominava il genio del bene o quello del male?”. Daniel Deronda è un giovane benestante di bell’aspetto, la cui natura altruista fa sì che si ritrovi spesso in situazioni problematiche.
Da piccolo è stato affidato a un miliardario aristocratico e sa poco delle sue origini. Quando entra in contatto con una famiglia di ebrei, inizia a sospettare di essere uno di loro. E poi c’è Gwendolen Harleth: bella, viziata, egoista e intrappolata in un matrimonio abusivo in cui è entrata per interesse. Le loro strade s’incontrano una sera in un casinò in Germania. Lui la osserva giocare e perdere tutto al tavolo della roulette e ne rimane rapito. “La silfide vinse, e con dita affusolate, avvolte in finissimi guanti grigio perla, sistemò le monete che erano state spinte verso di lei...”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Torna in libreria "Daniel Deronda" di George Eliot. Una storia avvincente con personaggi indimenticabili
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