In Italia i libri di Valérie Perrin hanno venduto oltre un milione e mezzo di copie: come si spiega un successo così significativo, in un paese come il nostro dove si legge poco e l’industria editoriale ha i suoi notevoli problemi? Quale segreto nasconde questa scrittrice francese, moglie recente del mitico regista Claude Lelouch (ricordate il suo “Un uomo, un donna” del 1966, mito di intere generazioni?), per ottenere un successo di vendite tanto vasto e trasversale che la tengono per mesi in classifica, attraverso il passaparola fra i lettori.
Valérie Perrin: i segreti di un successo
Leggendo le oltre 600 pagine del suo ultimo libro, appena pubblicato da E/O nell’accurata e abile traduzione di Alberto Bracci Testasecca, il segreto è presto svelato: è una narratrice inesauribile, Valérie Perrin, capace di tenere con fermezza le fila di una serie di storie che si rincorrono, si intrecciano, si intersecano, trasportano i lettori nel tempo e nello spazio mettendoli di fronte a personaggi diversi per provenienza, età, condizione, cultura, obiettivi, sensibilità, tutti costruiti con garbo, intelligenza, profondità.
Fa uso di uno stile diretto, è abile nel costruire dialoghi, adottando una prosa che, pur se articolata (tanti sono i rivoli che la narrazione segue), risulta di facile comprensione e non fa spaventare chi legge, anche se la mole del racconto è decisamente impegnativa.
“Tatà”: trama del romanzo
Link affiliato
Il 2010 è l’anno in cui inizia il racconto, con una telefonata: il capitano Cyril Rampin annuncia ad Agnés Septembre, regista cinematografica trentottenne, che sua zia, Colette Septembre, è appena stata trovata morta nella sua casa di Gueugnon, una cittadina della Borgogna a nord della Francia.
Agnès, stupefatta, afferma che sua zia è stata sepolta perché deceduta tre anni prima. Ma i fatti e i documenti confermano che si tratta proprio della zia Colette e la nipote, sua unica erede, è attesa da Parigi per affrontare il singolare caso.
Sembra un giallo, quello che è stato appena annunciato ai lettori, e la stessa nipote non si capacita di quanto le è stato riferito; lei era a Los Angeles a girare un film e non aveva partecipato al funerale dell’amatissima tante/Tatà, ma poi ne aveva visitato la tomba dove lei riposava vicino a suo padre, il celebre pianista Jean, deceduto prematuramente.
Ecco dunque Agnès raggiungere il suo paese d’origine, ritrovare i suoi amici di giovinezza, scoprire che sua zia aveva cambiato indirizzo e poi, lentamente, scoprire anche una serie di misteriose circostanze che avevano attraversato la sua famiglia nel corso del Novecento e rendersi conto che quanto sapeva di sé, della sua origine, della provenienza della sua famiglia, non era la verità. Agnès, da poco lasciata dal suo amatissimo marito Pierre, un attore bello e pieno di fascino che aveva contribuito al successo dei suoi film, madre della giovane Ana, sconcertata dalla separazione dolorosa dei suoi genitori, è costretta a fare i conti con sorprese, ritrovamenti, colpi di teatro che punteggiano tutta la lunga narrazione.
“Tatà”: l’indimenticabile Colette e i temi trattati
Tra celebri film, indimenticabili canzoni, brani famosi di musica classica, su tutti Bach e Mozart, il dolore per le perdite, la fine di un grande amore, i ricordi di un passato che torna prepotentemente alla ribalta dopo la morte incredibile della vera Colette, dato che nella tomba al suo posto riposava un’altra persona, Agnès si dispera, indaga, accetta, risponde, reagisce.
Troppi sono i fili che la scrittrice annoda, ricrea, attraversa, per poterne fare un vero riassunto: resta il bel personaggio di Colette, generosa, altruista, intelligente, piena di coraggio nell’accogliere i drammi degli altri, tanti, che ne hanno circondato l’esistenza apparentemente banale di chi non si è mai spostata da Gueugnon.
Una tifosa della squadra di calcio locale, una calzolaia abile nel ricucire scarpe vecchie, capace di riprodurre chiavi con un macchinario che troneggiava nella sua bottega: scarpe e chiavi, per camminare e per entrare, anche se lei riuscirà a tenere segreti amori, amanti, amicizie, fino all’ultimo respiro.
I temi che Perrin affronta, amore coniugale, amore filiale, amicizia, carriera, pedofilia, violenza sulle donne, sono quelli della nostra attualità, ma trovano nel romanzo appena pubblicato una loro specifica collocazione all’interno di una narrazione coinvolgente, empatica, a suo modo leggera. Si annuncia un nuovo grande successo per la scrittrice francese, beniamina del pubblico, quello femminile sempre più numeroso come le statistiche ci ricordano.
Recensione del libro
Tatà
di Valérie Perrin
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Tatà”, il segreto del successo del nuovo romanzo di Valérie Perrin
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Recensioni di libri 2024 Valérie Perrin E/O Narrativa Straniera News Libri
Lascia il tuo commento