

Trieste come Dublino nel segno di James Joyce. Ancora una volta si è festeggiato il Bloomsday, il giorno di Leopold Bloom. Mentre in tutto il mondo hanno avuto luogo le celebrazioni annuali dedicate al grande scrittore e alla sua opera più famosa, Ulisse, la cui trama si svolge in un solo giorno, il 16 giugno, anche la patria d’elezione, la città della Bora, ha preparato un calendario ricco di eventi che non si limitano a quel giorno.
James Joyce è tornato a casa in questo 2025, nella 16esima edizione di una festa dei lettori che è la prima dopo l’apertura del Museo LETS - Letteratura Trieste. Tra menù a tema, rivisitazioni artistiche, teatrali e musicali, letture, escape room a tema, c’è stato spazio anche per un evento che merita la palma dell’originalità, perché mischia arte e scrittura in una mostra che è interpretazione per immagini del capitolo dedicato ad Eumeo. Si intitola I Pigmenti e le parabole e sarà visitabile fino al 15 settembre presso il museo di piazza Hortis.
Un dialogo a distanza fra Tea Jurišić e Joyce
Si sa che l’Ulisse è forse una delle opere delle più complesse della storia della letteratura. Con richiami alla mitologia, giochi linguistici e veri e propri enigmi letterari Joyce si assicura l’immortalità e la fama di autore più ostico per la critica e i lettori.
Ma anche la devozione di un pubblico che lo adora da sempre, per il carattere e lo stile inconfondibile, specchio di una vita complessa e vissuta sempre al limite.
E trattandosi del maestro del linguaggio irlandese, il museo LETS non poteva che scegliere una linea espressiva modernissima e una giovane artista visiva: la croata Tea Jurišić, nota per le opere di grandi dimensioni che realizza sui muri di tutta Europa, sarà protagonista di un dialogo a distanza con il maestro.
Riferimenti a Omero e all’opera di Joyce
La mostra I Pigmenti e le parabole si compone di una serie di illustrazioni ad acquerello e a china, un murale e un video illustrativo. Le citazioni testuali del romanzo aiuteranno ad affrontare la narrazione joyciana da un punto di vista inedito, in una sorta di dialogo a distanza.
Le immagini procedono attraverso diverse gradazioni di colore. Un prima serie più chiara accompagna quasi sottovoce il vagabondaggio notturno di Bloom e Dedalus nel capitolo che rimanda alla sosta di Ulisse, narrata nell’Odissea, presso la capanna di Eumeo, il guardiano dei porci, prima della battaglia definitiva per la riconquista del trono. Poi il tratto dell’artista si fa frammentario a rispecchiare la frammentarietà psicologica dei personaggi e lo stile di un linguaggio volutamente sconnesso, in riferimento alla stanchezza dei protagonisti al termine di un lunga giornata.
La pittura si sostituisce e si alterna al racconto, in linea con la poetica di Tea Jurišić che si definisce
una narratrice di storie che può trasformare le tue idee in immagini, usando metafore e uno stile artistico riconoscibile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La street artist croata Tea Jurišić rilegge l’Ulisse di Joyce per immagini
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