Sei unica. Inno al genio femminile di Papa Francesco

Ancora è vivo il sentimento di commozione per la scomparsa di Papa Francesco, nel mentre il conclave ha scelto il suo successore; tanto si è scritto e tanto verrà ancora scritto per un uomo venuto dalla fine del mondo ed entrato nel cuore di noi tutti. Sei unica. Inno al genio femminile (Libreria Pienogiorno, 2024) è il suo manifesto per celebrare il mondo migliore, quello nelle mani delle donne.

Il mondo attende la tua luce. Sei chiamata a splendere, perché tu sei unica.

Una lettura inimmaginabile per la sensibilità e la forza con le quali il Pontefice ha raccontato la donna e il suo coraggio, dalle più dimenticate di una zona sperduta in una foresta pluviale alle scrittrici Jane Austen, Hannah Arendt e Virginia Woolf; dalle madri dei desaparecidos all’artista Frida Kahlo e molte altre. Il genio della donna, esempio di determinazione e di forza che non si arrende, è l’apporto decisivo nella vita pubblica e nell’ambito della famiglia. Una forza autentica che prende a cuore la vita, la cui grazia muove le cose, e il potere della cura con il quale solo la donna potrà cambiare qualsiasi sistema. La donna ha lo sguardo che va oltre, uno sguardo concreto, consapevole come quello delle madri. Nel suo agire c’è la genialità della sintesi: quella della mente, del cuore e quello delle mani. La donna fa bello il mondo, la pace è donna perché prende a cuore la vita.
Negli ultimi decenni, scrive Francesco, la Chiesa, accanto a trasformazioni culturali e sociali, ha conosciuto mutamenti notevoli e la partecipazione e la responsabilità delle donne è aumentata. Il genio femminile può essere efficace e trasformante nel mondo del lavoro, nel pubblico e nella famiglia. La rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna; le donne sono fonti di vita eppure sono continuamente offese, violentate, picchiate. Ogni violenza inferta è una profanazione di Dio, nato da una donna. Molto c’è ancora da fare, nonostante i nuovi progressi della cultura e della scienza, per migliorare i riconoscimenti dei diritti della donna, ancora molto da fare in alcuni Paesi dove si pratica la mutilazione genitale, le tante forme di schiavitù o di tante donne povere costrette a vivere in condizioni di pericolo. Il mondo, noi tutti, abbiamo bisogno di guardare alle donne e alle madri, contro ogni rigidità o esagerazione maschile, ascoltando le aspirazioni delle donne.
Il femminismo è giusto quando non diviene negazione della maternità. Artigiane di pace sono le donne, in un mondo lacerato da odio, guerre e ideologie negative. Amare significa rendersi amabili, coltivando l’amore, soprattutto nella vita familiare, e non lasciarsi dominare dal rancore, dal disprezzo, dal desiderio di ferire gli altri: Dio ama chi dona. E non bisogna avere paura di sognare, di avere speranza, di credere. L’umanità senza la donna è sola, una cultura è sola senza la donna. Ci sarà molto da fare nei prossimi anni, ma la sfida ad oggi non è più rinviabile e dovrà affrontare le differenze sia nella vita sociale che in quella ecclesiale.

Le donne sanno incarnare il volto tenero di Dio.

Le vostre mani operose, scrive Papa Francesco, hanno portato cambiamenti e migliorie anche in Vaticano. E aggiunge ricordando molte tra le donne più coraggiose, mistiche e impegnate politicamente, perché l’essere donna ha in sé il saper superare ostacoli e conflitti, come Margit Slachta, che con il suo impegno attivo obbligò le suore, durante l’Olocausto, a proteggere gli ebrei a rischio della propria vita, o Armida Barelli, tra i fondatori dell’Università Cattolica, che ha contribuito a formare la coscienza civile di centinaia di giovani tra cui molte donne. La donna non smette mai di amare ed è grande la sua forza: il genio femminile è la differenza. Sei unica è un importante e imperativo inno alle donne, un riconoscimento della dignità e della ricchezza delle donne e al loro contributo nella costruzione di un mondo di pace e di progresso.