SoloLibri.net
  • News
    • News dal mondo dei libri
    • Ultime uscite in libreria
    • Concorsi e premi letterari
    • Fiere del libro e festival letterari
    • Dal libro al film
    • Ti presento i miei... libri
  • Recensioni
    • Recensioni di libri
    • Novità libri
    • Uno scrittore ci racconta un libro...
    • Indice libri - autori - editori
  • Rubriche
    • Approfondimenti
    • Libri da leggere e regalare
    • Storia della letteratura
    • Consigli per scrittori
    • Come si scrive?
    • Parole, proverbi e modi di dire
    • Aforismi e frasi celebri
    • Lavoro con i libri...
  • Speciale Scuola
    • News scuola
    • Esame di maturità
    • Università
  • Chi siamo
  • Collabora
    • Scrivi una recensione
    • Diventa un collaboratore
    • Scrittore? Promuoviti con noi

CONTINUA A SEGUIRCI

Facebook Twitter Instagra, Flipboard Google News RSS

Recensioni di libri

Roma Kaputt Mundi di Domenico Paris

Valletta, 2015 - Nove spaccati di vita tremendamente quotidiana, ambientati in una Roma che risulta essere ben lontana dall’immaginario turistico stile cartolina, a cui solo chi non ci ha mai vissuto veramente può continuare a credere.

Alessandro Martorelli, scrittore
Alessandro Martorelli, scrittore Pubblicato il 22-02-2016

45

Roma Kaputt Mundi

Roma Kaputt Mundi

  • Autore: Domenico Paris
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2015

Vedi Prezzo:

Scheda libro su ibs
Scheda libro su LaFeltrinelli.it
Scheda libro su Libraccio
Scheda libro su Mondadori Store

Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del “volemose bene e annamo avanti”...

Così comincia una delle poesie più famose del poeta romano Remo Remotti. Ed è il primo pensiero che ho avuto non appena ho terminato di leggere l’ultimo dei nove racconti che compongono “Roma Kaputt Mundi” di Domenico Paris (Valletta Edizioni, 2015).
Nove racconti su Roma e di Roma, ma soprattutto sulla “gente” di Roma.
Nove spaccati di vita tremendamente quotidiana, ambientati in una capitale che risulta essere ben lontana dall’immaginario turistico stile cartolina, a cui solo chi non ci ha mai vissuto veramente può continuare a credere. La Roma di Campo de’ Fiori, dello shopping modaiolo di Via dei Condotti o delle colonne che odorano di santità a Piazza S.Pietro.
No, la Roma di Paris è quella “Kaputt”, perché è quella dei monolocali soffocanti di Centocelle, dei pub in penombra di San Lorenzo, dei negozi indo-pakistani di Piazza Vittorio, dei giardinetti monocromatici dei quartieri periferici.
E i personaggi che ci vengono presentati non hanno nulla di interessante, né nelle loro storie né nello loro vite. Sono impiegati, studenti, anziani, professionisti così come tanti. La maggior parte di loro sono legati da un filo conduttore sociale. Il non essere “romani de Roma”. E vivono la capitale in una perenne frustrazione creata da una continua lotta tra realtà quotidiana e desiderio di ritorno a casa. Tra caos cittadino e quiete di provincia. Ed è questo ciò che rende affascinanti le loro storie, perché anche se non reali, sono concrete, vere, che puoi quasi toccare con mano talmente sono plausibili.
Sono storie di persone talmente banali, da sembrare eroiche.
Sono storie di persone che vivono con coraggio la loro quotidianità.
Perché a volte, bisogna essere eroi per sopportare un viaggio stipati dentro un vagone più che affollato della metro, in uno di quei giorni dell’estate romana in cui il sole gronda fiamme. Oppure per cercare di svolgere il tuo lavoro in una città stracolma di persone che ti odia solo perché porti una divisa. Oppure per riuscire a raggiungere i tuoi appuntamenti di lavoro utilizzando solo i servizi pubblici.
E Paris è bravissimo a rappresentare questa quotidianità lacerante, con uno stile di scrittura crudo e secco ma nello stesso tempo leggero e scorrevole.

“Ma allora perché i protagonisti si ostinano a continuare a vivere in questa città? Perché non vanno via?”

Questo è la domanda che ci assilla leggendo “Roma Kaputt Mundi” e la risposta è una sola: perché non vogliono.
Perché Roma ti ingloba a sé senza accorgertene. Perché diventa come una Madre opprimente. Perché la odi e la ami. E non puoi più fare a meno di lei.
E Remo Remotti l’aveva capito già sessant’anni fa.
La sua poesia finiva con

“Me ne andavo da quella Roma dimmerda! Mamma Roma: Addio!”

Ma lui a Roma c’è poi tornato e c’è rimasto fino alla fine.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Roma Kaputt Mundi

Lascia il tuo commento

Segui Sololibri sui social

Facebook Twitter Instagram Flipboard Google News Youtube

Segui Sololibri sui social

Facebook Google News Instagram Twitter Youtube Flipboard

I libri più cliccati oggi


La casa della gioia
L'uomo senza epilogo
Il pane perduto
La felicità non va interrotta
1937 Opere pubbliche in Sicilia
L'imperatrice illuminata

Tutte le Recensioni e le novità dal mondo dei libri nella tua casella email!

ISCRIVITI SUBITO
Ami leggere?

Seguici, commenta le recensioni e consiglia i libri migliori da leggere

Novità libri

Scrivi una recensione

Diventa un collaboratore

Siti amici

Sei uno scrittore?

Segui i nostri consigli e promuovi il tuo libro gratis con Sololibri.net

Consigli per scrittori

Ti presento i miei... libri

Uno scrittore ci racconta un libro

Link utili

Informazioni generali

Copyright

Condizioni di pubblicazione

Privacy

Preferenze pubblicità

Chi siamo

Segui Sololibri sui social

Pagina Facebook Profilo Twitter Profilo Instagram Flipboard Google News Youtube Telegram RSS

Sololibri.net / New Com Web srls
C.F./P.Iva 13586351002