Questo è il mio corpo
- Autore: Filipa Melo
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2003
A volte ci imbattiamo in libri non molto conosciuti, che si rivelano una piacevole sorpresa. E’ il caso di "Questo è il mio corpo" di Filipa Melo (Ponte alle Grazie, 2003), libro d’esordio scritto da una giovane nata in Angola nel 1972, che affronta in maniera insolita il tema della morte.
Tutto ha inizio in una sera di pioggia con diversi eventi: il ritrovamento di un cadavere orrendamente sfigurato; un uomo che si trova improvvisamente costretto a prendersi cura di un neonato abbandonato inspiegabilmente dalla figlia in ospedale; una donna non più giovane, abbandonata dal marito a dialogare con la solitudine di un’esistenza ormai vuota; ancora un personaggio, un giovane veterinario timido e innamorato, che quasi furtivamente "spia" l’assenza della giovane collega... ed ecco che irrompono i due protagonisti del romanzo, Eduarda, la donna morta, figlia dell’uomo in viaggio verso la nuova vita e "oggetto"dei desideri del giovane veterinario, e un patologo senza nome.
Con il corpo sul lettino, sarà il dottore a intavolare il dialogo che sfiora la vita oltre la morte, a carpirne i segreti, a indovinarne la bellezza più pura senza filtri.
Ogni personaggio di questo libro ha un comune filo conduttore, la solitudine, ed è la
solitudine disperata a fa dire al medico:
“moriamo tutti quanti per eccesso o mancanza d’amore. E moriamo soli. Moriamo tutti quanti di cuore.”
Ogni personaggio appare quindi legato in qualche modo alla mancanza d’amore o all’amore vissuto in maniera sbagliata.
"Questo è il mio corpo" è un romanzo triste, forse un pò lugubre, ma io l’ho trovato delicato: in fondo la morte fa parte della vita e non bisogna averne paura.
Questo è il mio corpo
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