Quel nastrino rosso
- Autore: Carmela Paonessa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Carmela Paonessa nasce a Gimigliano, un paesino in provincia di Catanzaro, cinquantotto anni fa, dove è vissuta con i nonni perché i genitori lavoravano in Piemonte. Oggi vive a Cerisano (CS). Perde il padre prematuramente, ma questa perdita le lascia una grande passione, la fotografia, che era stata anche la grande passione di suo padre. Anni dopo, organizza una mostra, riproponendo in maniera inedita il dramma della violenza, alla Biblioteca Nazionale di Cosenza, dedicata a suo padre, che le fa ottenere un Premio della Commissione Cultura Città di Cosenza. Da allora è stata artefice di numerose mostre, oltre ad essere promotrice e ospite in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, partecipando anche a numerosi convegni. Cura la rubrica "Ricette d’Amore", sul sito sensafili.org e "Quel nastrino rosso" è il suo libro di esordio.
"Quel nastrino rosso" di Carmela Paonessa è la storia di Nora, vittima di violenza da parte del marito, ma anche di Angela, sua amica d’infanzia che anni prima fu abusata dal padre.
Due storie legate tra loro da un nastrino rosso, un nastrino speciale, che unisce due bambine in un amicizia forte e al contempo infonde coraggio e speranza.
Nora non ha più la forza di vivere la sua vita, si sente svuotata e smarrita, ha il cuore ferito e l’anima lacerata dal dolore. Si è lasciata plasmare a piacimento dal suo aguzzino, diventando remissiva, illudendosi così di amarlo e di essere amata da lui, ma questo amore non è. È solo un amore malato, perché chi ti ama non ti vuole diversa, ma ti accetta come sei, non ti denigra, non ti controlla, non modella la tua vita a suo piacimento e per giunta con la forza conducendo un freddo gioco psicologico.
Ma Nora è fortunata, perché può contare sull’aiuto di sua madre, dalla quale si rifugia per curarsi le ferite. È qui, nella casa della sua infanzia che Nora intraprende un viaggio a ritroso nella sua anima, un viaggio fatto di ricordi, legati appunto a "Quel nastrino rosso" che le fa da cicerone. Chiusa nella stanza che le è appartenuta da bambina, ritrova una scatola speciale, perché contiene i suoi ricordi di infanzia. Tra tutti i ninnoli che racchiude la scatola, Nora ritrova il nastrino rosso col quale era solita legarsi le trecce, ma la scatola custodisce un solo nastrino, l’altro l’aveva donato ad Angela, quando questa in un momento di profondo malessere si confidò con lei. Ma come avrebbe potuto aiutarla all’epoca se era solo una bambina anche lei? Ma ora Nora è una donna, non è più la bambina con le trecce, ora può aiutare Angela, aiutando se stessa a riscattarsi.
Di Nora ho sentito il dolore nel rivivere il suo passato ricordando Angela, ho trattenuto il respiro nei momenti in cui si consumava la violenza, che fosse fisica o verbale. Mi sono ritrovata con lei davanti ad una scelta, perché per uscire da questo gioco crudele Nora ha solo due scelte: soccombere o ricominciare a vivere.
Carmela Paonessa con "Quel nastrino rosso" tocca temi scottanti, non solo la violenza sulle donne ma anche la pedofilia ed incesto.
Nell’intento di scrivere questa recensione sono rimasta bloccata più volte, perché parlare di violenza sulle donne non è assolutamente facile, sia per chi ne è vittima sia per chi, per fortuna, non l’ha mai subita sulla propria pelle.
Tutti i giorni veniamo messi a conoscenza di notizie di questo genere, dai media. Le pagine dei quotidiani, i telegiornali, radio e social, brulicano di queste orribili notizie. È un fenomeno dilagante, che non conosce età, razza o distinzione. La violenza può nascondersi ovunque. Dietro le finestre delle case, dove vivono famiglie apparentemente normali, come l’omicidio-suicidio avvenuto a Chieti, o nelle strade, mentre si aspetta alla fermata un autobus, ultima notizia di qualche giorno fa alle porte di Roma di una donna violentata dal branco e minacciata con un coltello.
Con "Quel nastrino rosso" Carmela Paonessa porta il lettore a vivere insieme alla protagonista quello che realmente accade nella mente di una persona vittima di violenza, facendogli percepire il dramma come fosse proprio e permettendogli di riflettere su un tema ripugnante come la violenza. Il tutto con un linguaggio semplice, davvero alla portata di tutti, racchiuso in poche pagine, ma preziose.
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