Piccola filosofia del mare. Da Talete a Nietzsche
- Autore: Cécile Guérard
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2010
L’arrivo su una spiaggia suscita sempre nel nostro spirito un’impressione unica. E’ un misto di timidezza e di eccitazione: svestirsi all’aperto, sentire l’aria sulla pelle; prendere posto davanti a uno spettacolo favoloso senza dovere niente a nessuno, inquietarsi, poi, per l’orientamento del vento come se la nostra vita ne dipendesse. (pag.41)
Questo piccolo libro racchiude in sé tutta una serie di riflessioni profonde sul mare, elemento di cui ciascuno di noi ha, più o meno, un’esperienza diretta nella vita. Ma anche, al contempo, un’entità ancora sconosciuta e misteriosa. Originale appare il raffronto tra mare e filosofia. Quest’ultima è pur vero ha avuto origine all’insegna dell’acqua. Fu Talete, infatti, a sostenere che il principio del mondo e della vita in generale stanno nell’acqua. Anassimandro, suo discepolo, affermava che l’uomo traeva la propria origine dal pesce. Per Eraclito, detto l’Oscuro, non è possibile bagnarsi due volte nello stesso fiume. E così, via via, altri filosofi si sono avventurati con le proprie speculazioni di pensiero sul concetto di mare. Da Kant, per il quale “il paese della verità è un’isola circondata da un vasto e tutmultuoso oceano, sede dell’apparenza”, a Nietzsche, secondo cui l’avidità delle onde è paragonabile alla volontà umana mossa da bramosia e cupidigia. Per Focault, l’uomo tendeva a divenire un “volto di sabbia” destinato ad essere cancellato dal mare. Mentre per il taoista Lao Tse niente resiste al logorio lento e progressivo dell’acqua, capace di corrodere col tempo anche la roccia più dura.
Da qui le riflessioni di Cécile Guérard, pittrice e scrittrice francese: Il mare, l’oceano hanno la forza di tirarci fuori da noi stessi, ponendoci davanti a profonde riflessioni sul senso della vita, sul significato di noi stessi e del nostro agire quotidiano.
L’elemento marino ha anche una forza catartica, purificatrice: Euripide, in Ifigenia in Tauride, scriveva che “il mare lava tutto il male umano”. Più prosaicamente, nel Settecento la medicina inglese riteneva che un bagno di mare costituiva un valido rimedio contro la sifilide e la rabbia.
Un vasto deserto d’acqua, irrequieto, fatto di colori cangianti, specchio dell’infinito celeste, con le sue profondità che nascondo misteri e segreti, ma anche ricchezze immense e tesori antichi.
Libro da leggere (e da rileggere) in pillole, allo scopo di assaporare e gustare con calma pagine di grande spessore di pensiero e di leggerezza stilistica. Una sorta di meditazione in progress. La sua lettura cambierà il nostro modo di guardare il mare o una semplice spiaggia. Avvertiremo nuove sensazioni ascoltando lo sciabordio delle acque o il fragoroso infrangersi delle onde sugli scogli, percependo il mistero del Tutto di cui il mare è messaggero.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Piccola filosofia del mare. Da Talete a Nietzsche
Lascia il tuo commento