C’è un film a cui Massimo Troisi donò tutto il suo cuore. Si tratta de Il Postino, tratto dal romanzo dello scrittore cileno Antonio Skàrmeta, Il postino di Neruda (1986). La trasposizione cinematografica del romanzo fu fortemente voluta da Troisi che ne acquistò i diritti e affidò la regia a Michael Radford.
Per girare la pellicola l’attore napoletano trascurò i suoi già gravi problemi di salute, rimandando il trapianto di cuore che avrebbe dovuto salvargli la vita. Morì nel sonno per un attacco cardiaco proprio il giorno della fine delle riprese, il 4 giugno 1994. Il Postino è dunque l’ultimo film di Massimo Troisi, ma anche quello che ci dona la sua interpretazione più poetica. In una scena del film Troisi legge una poesia di Pablo Neruda, nella pellicola interpretato dall’eccellente Philippe Noiret che sembra quasi un sosia del poeta.
La poesia in questione è Nuda, il sonetto XXVII, spesso conosciuta anche con il titolo di Nuda, sei semplice. Nella celebre pellicola il protagonista Mario la dedica all’amata Beatrice Russo, interpretata da Maria Grazia Cucinotta, dalla quale l’uomo è rimasto folgorato a prima vista.
Nella realtà la poesia Nuda è contenuta nei Cento sonetti d’amore di Neruda, ed era dedicata a Matilde Urrutia, grande amore del poeta e sua eterna musa.
Si tratta di una poesia interessante perché riesce a ritrarre la nudità, in maniera elegante e non pornografica, attraverso le parole. Neruda sembra comporre un quadro dai colori sgargianti, trasformando il corpo di una donna nell’abito della terra che varia e muta a seconda delle stagioni, dall’inverno all’estate.
La nudità si trasfigura così nell’essenza, diventa entità primigenia dell’umano, a partire da Adamo ed Eva, dalle origini del mondo racchiuse nel mito del Paradiso Terrestre. La nudità in Neruda diventa un’esplorazione della vita e del ciclo vitale: le uniche parti anatomiche del corpo femminile che il poeta descrive sono le mani e le unghie, eppure l’intero mistero del femmineo, entità generatrice e fertile come la Madre Terra, è racchiuso in questi versi.
Scopriamone più nel dettaglio testo, analisi e commento.
“Nuda” di Pablo Neruda: testo
Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l’estate in una chiesa d’oro.Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t’addentri nel sotterraneo del mondo.come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.
“Nuda” di Pablo Neruda recitata da Massimo Troisi
“Nuda” di Pablo Neruda: analisi e commento
È interessante la visione del nudo femminile in Pablo Neruda, perché il poeta non descrive il corpo della donna ma lo dipinge trasfigurandolo attraverso immagini naturali. Il nudo è così racchiuso in una serie di metafore: la luna, le mele, il grano e la notte a Cuba; in ciascuna di queste immagini possiamo cogliere, a una lettura più attenta, una forte connotazione erotica, poiché vi sono tutte le parti dell’anatomia femminile, incluse quelle fondamentali e femminili per eccellenza, il seno e il pube. Tuttavia Neruda non nomina mai la nudità femminile nel suo aspetto più carnale, anzi, la trasfigura usando l’espediente del show, don’t tell, ovvero “mostra, non raccontare”, la più efficace delle regole narrative.
Leggendo tra le righe si può notare che nella prima strofa Neruda ci sta descrivendo il corpo nudo della donna per intero, dalle braccia alle gambe, dalle spalle al pube, indugiando sulla sua rotondità più sensuale; poi lo riduce, lo riduce, sino a racchiuderlo in una mano che ci restituisce tutta la sua inattesa sensualità. La mano nuda che ci descrive Neruda è erotica.
Questo è lo “scandalo” racchiuso nella poesia e il vero talento del poeta che riesce a trasfondere la semplice chiarezza della nudità di un corpo nel suo mistero erotico e oscuro, servendosi dello strumento per eccellenza dei poeti, ovvero la metafora.
Il Postino e il concetto di metafora spiegato da Neruda
Il concetto di metafora è fondamentale per comprendere questa poesia e anche il film Il Postino: in una scena chiave della pellicola Neruda spiega al giovane Mario, interpretato da Troisi, che tutto il mondo è la metafora di qualcosa. In un altro passaggio del film Mario osserva che in fondo la metafora è una cosa semplice, quindi non capisce per quale motivo abbia un nome così complicato, al che Neruda gli risponde sibillino:
Gli uomini non hanno niente a che vedere con la semplicità o la complessità delle cose.
Nel film Il Postino le parole giocano un ruolo fondamentale: Mario è postino in un paese di pescatori analfabeti, consegna lettere - come se fossero codici cifrati - al solo uomo capace di leggerle che è, per l’appunto, un poeta. Ed è proprio il poeta, il grande Neruda, a spiegare a Mario, a malapena capace di leggere e di scrivere, che esiste un altro livello di astrazione, un livello superiore persino alle parole stesse.
Le metafore possono essere uno strumento per descrivere il mondo, questo è l’insegnamento fondamentale che Neruda offre al postino Mario.
Ogni cosa è la metafora di qualcos’altro.
“Nuda”: il significato della poesia di Pablo Neruda
Anche il corpo femminile, nella poesia Nuda, diventa quindi la metafora di qualcosa: di uno spazio che si dilata in un paesaggio caldo e provocante come un’isola caraibica; del tempo che fa crescere e cambia; di una donna che è stata bambina, piccola come un’unghia, e poi cresce con il suo corpo divenendo immagine folgorante di sensualità e vita, terreno fertile e accogliente.
In quella sensualità radicata nel femmineo, originaria di un corpo generante, è racchiusa la poesia di Neruda che coglie nella nudità una chiarezza folgorante, una luce che abbaglia e meraviglia, e infine si riduce all’unica nudità femminile veramente esposta nella vita di tutti i giorni: il candore di una mano, la lunghezza delle dita, la superficie affusolata e arrotondata delle unghie. Questa è la vera provocazione di Pablo Neruda, l’elegante erotismo sapientemente celato nei suoi versi. Il corpo di una donna può essere racchiuso nella superficie nuda di una mano; e non apparire meno provocante che nella sua interezza rivelata.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Nuda”: la poesia di Neruda recitata da Massimo Troisi ne “Il Postino”
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Poesia Dal libro al film Pablo Neruda
Lascia il tuo commento