Nel giorno dell’anniversario della nascita di Mario Luzi, avvenuta il 20 Ottobre del 1914 nel piccolo borgo toscano di Castello, ripercorriamo le tappe fondamentali della vita e dell’arte di uno dei poeti, scrittori e saggisti che hanno maggiormente influenzato il panorama culturale italiano ed europeo nel pieno del XX secolo.
Mario Luzi: la vita
Mario Luzi, considerato il maggiore esponente dell’ermetismo toscano, nacque a Castello, un piccolo borgo nei pressi di Firenze, il 20 Ottobre del 1914.
Lo stretto rapporto con l’arte e la poesia nacque e si consolidò negli anni universitari, essendosi iscritto alla facoltà di Lettere presso l’università del capoluogo toscano nel 1932. Fu quello un periodo molto formativo per il giovane Luzi, che entrò in contatto con l’ambiente dell’ermetismo cattolico e stabilì rapporti di reciproca stima e amicizia con, fra gli altri, Bo, Parronchi e Bigongiari, con i quali era solito riunirsi al caffè San Marco e con cui dette vita alla rivista “Il Frontespizio”, manifesto dell’Ermetismo.
Ugualmente importanti e significativi furono i contatti con i rappresentanti della rivista “Solaria”, tra cui Montale, Vittorini e Gadda.
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Nel 1935 avvenne l’esordio letterario con la pubblicazione della raccolta poetica La barca.
Conseguita la Laurea in Letteratura Francese, per un periodo Luzi insegnò a Parma. ma non molto tempo dopo si trasferì nella Capitale dove lavorò per conto dei ministeri dell’Educazione e della Cultura. Dopo aver sposato l’amata Elena nel 1942, dal 1943 sino alla fine della guerra Luzi risiedette in Val d’Arno e interruppe momentaneamente l’attività lavorativa.
Nel 1945 tornò a Firenze dove pubblicò le opere che lo consacrarono come grande poeta a livello nazionale ed europeo, fra cui Un brindisi, Nel magma, Su fondamenti invisibili e Al fuoco della controversia solo per citarne alcune delle più significative.
Nel corso degli anni ’80 arrivarono anche i meritati premi e riconoscimenti ufficiali e Luzi si aggiudicò i prestigiosi Premio Montale (1985) e il Premio Feltrinelli conferitogli dall’Accademia dei Lincei a Roma.
Luzi è stato un artista prolifico che non si è lasciato fermare dall’età continuando a scrivere e pubblicare anche in vecchiaia; nel 2004, in occasione dei 90 anni, arrivò anche la nomina di Senatore a vita da parte dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il poeta morì a Firenze l’anno successivo, e oggi riposa fra i grandi nella Chiesa di Santa Croce.
Mario Luzi: le opere principali
Della vasta produzione letteraria di Mario Luzi, ecco un elenco delle opere principali:
- La barca, che segna il suo esordio pubblico (1935);
- Avvento notturno, che raccoglie i componimenti scritti fra il 1936 e il 1939, fortemente influenzati dai francesi Mallarmé, Rimbaud e Paul Éluard, maestri del Simbolismo francese (1940);
- Un brindisi (1946);
- Quaderno gotico (1947);
- Primizie del deserto (1952);
- Dal fondo delle campagne (1956);
- Onore del vero (1957);
- Nel magma (1963);
- Su fondamenti invisibili (1971);
- Al fuoco della controversia (1978);
- Scritti, una raccolta di saggi (1989);
- Frasi incise di un canto salutare (1990);
- Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994);
- Sotto specie umana (1999);
- Dottrine dell’estremo principiante (2004);
- Lasciami non trattenermi, pubblicata postuma nel 2008.
Le tre fasi della poetica di Mario Luzi
La critica è solita dividere la poetica di Mario Luzi in tre fasi principali, che si possono schematicamente così riassumere:
- la prima fase, che afferisce alla produzione degli anni ’30 e ’40, va dagli esordi con La barca (1935) fino al Quaderno gotico (1947). L’influenza principale è data dai simbolisti francesi, sebbene si tratti essenzialmente di una poesia ermetica;
- la seconda fase è rappresentata dalle raccolte Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957), Dal fondo delle campagne (1965) e Su fondamenti invisibili (1971), sebbene le premesse si trovino già nella precedente Quaderno gotico. Qui la poetica di Luzi è maggiormente incline all’inquietudine e all’amarezza, tanto che prevalgono descrizioni cariche di angoscia, tetre e a volte persino spaventose che svelano un esistenzialismo volto a tentare vanamente di comprendere quale sia il senso della vita;
- la terza e ultima fase, infine, che coincide con la piena maturità umana e anagrafica dell’artista, è più prosastica, mentre dal punto di vista argomentativo prevale il rimpianto, nonché una triste malinconia, per la giovinezza passata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mario Luzi: vita e opere di uno dei più grandi poeti del Novecento
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