Madri... Voglio vederti danzare
- Autore: Antonia Chiara Scardicchio
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
“Madri… Voglio vederti danzare” è un saggio pubblicato nel 2013 e firmato da Antonia Chiara Scardicchio.
L’agile volume è suddiviso in due sezioni, della prima fa parte “Preludio” di Antonella Chiadini, seguito dalle pagine di Antonia Chiara Scardicchio.
La seconda comprende un’intervista della Scardicchio, realizzata da Mariangela Taccogna, sui temi della vita, della morte e della bellezza e si chiude con “Le donne nelle sculture di Angela Micheli” a firma di Antonella Chiadini.
Come si evince subito dal titolo, il comune denominatore è il ruolo della donna in quanto madre, sviluppato dalla Scardicchio partendo dalla sua esperienza dolorosa di madre quando scopre che Serena, la sua bambina di sei mesi è affetta da autismo. Dirlo semplicemente così non dà l’idea precisa del fulmine che si abbatte su una creatura in tali circostanze. E’ la prima maternità di Chiara, giunta a coronare un amore che fa presagire un futuro roseo per la famigliola legata da cordoni di tenerezza e stima reciproca anche sul piano professionale.
Tutto farebbe pensare che la piccola sia nata sotto il segno della fortuna con genitori sensibili e altamente qualificati nel campo della psicanalisi. Niente dunque può mancarle per una crescita armoniosa che potrà solo riempire di orgoglio i genitori e soddisfarne le inevitabili umane aspettative. Ma le cose talvolta prendono una piega diversa da quella che i genitori vorrebbero, ritrovandosi, come in questo caso, a seguire un disegno che non corrisponde a quello da loro ipotizzato. Una beffa del destino giocata a chi sembrava possedere le chiavi interpretative della vita per assicurare la felicità. E’ a questo punto che si misura la tempra, il valore, la resistenza, la generosità, l’abnegazione, in altre parole l’amore vero, non quello letterario, di un essere umano, improvvisamente rimasto solo ad affrontare l’apparentemente incommensurabile.
E’ allora che alcuni fuggono, altri invece gettano l’ancora e superato l’attimo in cui si crede di essere sul punto di annegare nella tempesta, in cui si è convinti di essere la persona più sfortunata del mondo, con la pena più insopportabile che si possa provare, superiore perfino a quella di Maria madre trafitta da sette spade, perché meno sfortunata nella prospettiva della resurrezione del figlio, una DONNA, una MADRE scopre che nonostante tutto, ce la può fare, non solo, ma che questa le è concessa come occasione speciale per cimentarsi con la vita e col bello vero che essa racchiude.
Il caso di Chiara e della sua bambina fa pensare al tema affrontato dal grande Ettore Scola ne “Le chiavi di casa”, dove un’altra straordinaria madre di una ragazza disabile confida le sue tribolazioni ad un giovane genitore alle prese con un problema simile e, come Chiara, anche loro affrontano la vita con coraggio, senso di responsabilità e infinito amore, ricevendone in cambio doni non tangibili ma più preziosi e capaci di scaldare il cuore e dare senso autentico all’esistenza come poche altre esperienze possono fare.
Opera interessante, ricca di spunti per la riflessione nella società contemporanea marcata da un correre verso non si sa bene quali mete.
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