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Recensioni di libri

La tesi dell’ippocampo di Luca Starita

bookabook, 2019 - Damien, stanco della madre assente e del padre depresso, decide di andare via di casa ed elaborare un metodo di sopravvivenza che lo vede sempre vincitore.

Matteo Grimaldi, scrittore
Matteo Grimaldi, scrittore Pubblicato il 28-02-2019
La tesi dell'ippocampo

La tesi dell’ippocampo

  • Autore: Luca Starita
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2019

Protagonista de “La tesi dell’ippocampo” (bookabook, 2019), romanzo d’esordio di Luca Starita, è Damien, un ragazzo a cui la vita chiede di inventarsi un modo per crescere in fretta e allo stesso tempo proteggersi dagli urti. Stanco di subire un destino familiare segnato dalla difficoltà di avere in casa un padre depresso e una madre assente e rassegnata, ormai completamente assorbita dall’assistenza del marito, Damien prende la decisione che innesca il cambiamento: va via per trovare se stesso altrove. Così elabora un metodo di sopravvivenza che si trasforma presto in una sfida, in cui il copione vede lui come unico e perenne vincitore.

Lontano da tutti, Damien non è più Damien. La sua esistenza diventa un susseguirsi di vite diverse, di maschere realizzate a tavolino ogni volta con l’unico scopo di soddisfare i più intimi bisogni delle sue vittime scelte, fino a diventare per loro punto di riferimento irrinunciabile. Pianifica ogni mossa: dal primo approccio, passando per la loro felicità e infine l’abbandono definitivo. È un percorso fatto di piccoli gesti terribili, perché consapevoli del finale e tutti calibrati rigorosamente. Non lascia nulla al caso: la definizione della propria identità momentanea, quanto più possibile efficace in relazione alla vittima da conquistare; l’incontro; il racconto del proprio passato, sempre diverso anche quello; uno sguardo lanciato proprio al momento di minori resistenze; una confidenza apparentemente naturale; una mano che sfiora la spalla un attimo prima di piangere; la parola giusta, proprio quella, sussurrata col tono giusto nel preciso momento in cui l’armatura dell’altro è a terra. Bene, è al punto della completata conquista che Damien infligge il dolore definitivo, sparendo senza motivazioni. Abbandona per non essere abbandonato. Una forma di difesa che si traduce in un attacco fatale.

In tutti i teoremi esistono le eccezioni, quei molti o pochi casi limite che rischiano di mandare in tilt il processo. Un bravo programmatore dovrebbe saperli prevedere tutti prima di mandare il software in produzione, ma Damien non è un robot e la sua natura umana non gli consente di controllare tutte le componenti emotive che vivono in lui, tutti gli stimoli che gli arrivano dall’esterno, tutte le connessioni con gli altri. Quando incontra Nadia e Abramo, una coppia di anziani tenuti insieme dal filo del silenzio per un passato di cui è meglio non parlare più, Damien, come ogni volta, attua il suo metodo meticolosamente, con la differenza che quei due sono il caso limite. Il sistema si inceppa e inizia a girare al contrario.

Luca Starita ha il dono della scrittura empatica e ha esordito con un piccolo libro dal potere detonante di una bomba. I sentimenti del protagonista fuoriescono dalla pagina e si infilano nelle crepe che il lettore lascia aperte durante la lettura. Damien è abituato a conquistare le persone che incontra, lo fa per una ben calibrata scelta di vita, ma quello che da lettore non ti aspetti e di cui non ti accorgi è che Damien lentamente conquista anche te che leggi fino all’ultima parola dell’ultima pagina, e ti mancherà.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La tesi dell’ippocampo

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