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Recensioni di libri

La terra, il cielo, i corvi di Teresa Radice e Stefano Turconi

Bao Publishing, 2020 - Fulcro della storia è il racconto carico di pathos del modo in cui la guerra trasforma gli esseri umani, spingendoli ad agire nei modi più imprevedibili tanto in nome della solidarietà e dell’amore, quanto in nome della caparbietà di certe ideologie.

Eva Luna Mascolino
Eva Luna Mascolino Pubblicato il 06-11-2020

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La terra, il cielo, i corvi

La terra, il cielo, i corvi

  • Autore: Teresa Radice e Stefano Turconi
  • Genere: Fumetti e Graphic Novel
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2020

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Ormai Teresa Radice e Stefano Turconi li si aspetta con una doppia consapevolezza, in libreria: si sorriderà, si sfoglieranno pagine dal valore artistico elevatissimo e si capirà più a fondo qualcosa di doloroso. Qualcosa che ha a che fare con la nostra esperienza umana, sia come singoli individui che come collettività. Quando un loro graphic novel ha un titolo e una copertina, o anche solo l’accenno di un argomento, viene quindi da chiedersi: “Per cosa mi faranno commuovere, stavolta?”
Nel caso de La terra, il cielo, i corvi, pubblicato a metà settembre 2020, come sempre da Bao Publishing, l’elenco di ragioni per cui osservare con stupore, coinvolgimento e con un pizzico di malinconia ogni tavola e ogni dialogo è piuttosto lungo. La storia, infatti, catapulta immediatamente chi legge in un tempo e in uno spazio remoti, forse ancora più lontani dal nostro immaginario rispetto a storie come Il porto proibito o Non stancarti di andare, perché dell’Italia e dell’Europa che conosciamo ci sono a stento due personaggi.

Il primo è Attilio, giovane soldato italiano nato nel 1919 in un paesino sui monti del lago di Como. Ispirato a una figura realmente esistita e vicina ai trascorsi familiari di Teresa Radice, il protagonista diventa un prigioniero dell’esercito russo nel 1943, quando i monasteri delle isole Solovetskij, da gulag che erano, si trasformano in basi militari. Sotto la neve e in una terra straniera, comincia quindi la sua avventura verso la salvezza, il ritorno a casa, il recupero di un senso di umanità che la seconda guerra mondiale sembra avere cancellato.
L’altro personaggio che sembra vagamente familiare è il suo primo nemico-amico: Volker Werner, detto Fuchs (cioè volpe), che invece combatte per l’esercito di Hitler. Nel momento in cui i due si incontrano per caso mentre stavano tentando di scappare dal monastero, sono costretti a collaborare per non essere sopraffatti. Se li trovasse la loro divisione sembrerebbero infatti dei disertori, mentre se venissero scovati dai sovietici tornerebbero in catene, se non addirittura bersagli facili per i fucili. La loro fuga, però, è complicata da almeno tre fattori.

Il primo: a loro si unisce quasi subito un soldato russo, Ivan, che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e che finisce per doverli accompagnare, dapprima controvoglia, nella loro traversata a piedi verso Sud. Il secondo: i tre parlano tre lingue diverse, si capiscono poco e ancora meno hanno intenzione di capirsi al di là delle parole, proprio a causa delle differenze di ideali, desideri e trascorsi che li contraddistinguono. Il terzo: fra lande desolate e boschi di betulle, sopravvivere alle ultime nevicate invernali è difficile, se non si conosce il territorio e se si riceve solo di rado ospitalità dalle famiglie locali.
Da queste premesse prende il via un intreccio suggestivo e appassionante, costellato di citazioni d’autore che insieme alle rarefatte e pregnanti illustrazioni di Stefano Turconi trasportano chi legge in un’atmosfera immersiva e imprevedibile. Fulcro della storia è il racconto carico di pathos del modo in cui la guerra trasforma gli esseri umani, spingendoli ad agire nei modi più imprevedibili tanto in nome della solidarietà e dell’amore, quanto in nome della caparbietà di certe ideologie. Così, nel loro percorso in direzione dello scioglimento della neve e dei conflitti interiori e internazionali ancora in corso, i tre protagonisti si mettono alla prova su tutti i fronti, scoprendosi ben al di là della loro etichetta di combattenti ben addestrati.

Durante l’evoluzione del loro rapporto, scandita in tre lingue diverse eppure comprensibile fin dal primo colpo d’occhio in ogni sua sfaccettatura verbale e non, Teresa Radice muove le fila della narrazione con accoramento, creando per i personaggi un mondo di scambi e di riflessioni tra i più toccanti, mentre le inquadrature scelte da Stefano Turconi, insieme alle eccezionali espressioni del viso dei protagonisti e alla ricostruzione di un contesto naturale e culturale di straordinaria accuratezza, rendono inevitabile l’empatia con una vicenda interpersonale ed esistenziale unica nel suo genere.

Al quarto posto nelle classifiche di qualità redatte da L’Indiscreto nel mese di ottobre 2020, La terra, il cielo e i corvi è, insomma, un graphic novel pregiato e stupefacente per i temi che affronta, per gli stili che mette in relazione fra di loro, per il suo valore storico-testamentario e allo stesso tempo universale, oltre che per i suoi ammirevoli spunti di ispirazione letteraria, cinematografica e musicale: da Lev Tolstoj a Sergio Leone, passando per Mario Rigoni Stern e Jean-Jacques Arnaud, fino ad arrivare a Rachmaninov e ai Modena City Ramblers, in una dimensione sincretica che diventa l’ennesimo valore aggiunto di un volume assolutamente imperdibile.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La terra, il cielo, i corvi

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