La ragazza del Vaticano. Che fine ha fatto Emanuela?
- Autore: Massimo Lugli, Antonio Del Greco
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2024
In un incontro per presentare il loro recedente libro sulla strage del Circeo, i due autori, Massimo Lugli e Antonio Del Greco, avevano annunciato di star lavorando a un romanzo che contraddiceva completamente le interpretazioni che si susseguono da decenni sul caso mai risolto del rapimento di Emanuela Orlandi. Il libro appena uscito per Newton Compton ha come titolo La ragazza del Vaticano. Che fine ha fatto Emanuela? e propone, in chiave assolutamente romanzesca e se si vuole, un po’ fantasiosa, una ricostruzione della drammatica vicenda che coinvolse nella scomparsa di una quindicenne cittadina di Città del Vaticano una serie di personaggi di primo piano fino allo stesso pontefice, Giovanni Paolo II, che sembrò prendere molto a cuore pubblicamente la sorte della ragazza rapita e mai più ritrovata.
Nel romanzo della ormai consolidata coppia Lugli-Del Greco - notissimo nerista il primo, commissario in pensione il secondo - la ragazzina quindicenne Emanuela Rinaldi, all’uscita dalla sua lezione di musica, sparisce e non fa ritorno a casa. Il padre è un impiegato del Vaticano, la famiglia comincia a fare appelli, a riempire Roma di manifesti che ritraggono la ragazza, a sollevare l’opinione pubblica contro questo misterioso rapimento che vede coinvolta forse addirittura la Santa Sede.
Nella ricostruzione dei due scrittori, sono un alto prelato e un pubblico ministero del tribunale di Piazzale Clodio, due pervertiti che dietro una maschera che ne nasconde le sembianze, e con lo pseudonimo che li cela, Il Gatto e Il Gufo, sono due maniaci sessuali che rapiscono, torturano, violentano ragazzine, tossiche, zingare, che certamente non li denunceranno. Questa volta però il giochetto non riesce perché il Gufo si è troppo esposto e la ragazza dopo essere stata seviziata muore nelle loro mani.
Il giudice dottor Pietro Redini non può che mettersi nelle mani di Erichetto, capo della mala romana, che è palesemente ricalcato sul personaggio di Enrico De Pedis, detto Renatino, capo assoluto della famigerata Banda della Magliana.
In un romanesco che riproduce in pieno le abitudini, lo stile e la parlata spesso borgatara dei delinquenti romani, a partire dai nomi, Er Tenaglia, Zanzarone, Riccio, Er Lama, Bufaletto, dove i traditori si chiamano Barabba, le pistole ferri, i dialoghi sono infarciti di parolacce; Erichetto però è diverso. Vestito con grande ricercatezza,
È sempre stato quello che ragiona. Rolex d’oro, brillocchi, BMW, Mercedes, ville con piscina all’Infernetto: tutto merito suo. Se non fosse stato per lui, starebbero ancora a rapinare le banche e i portavalori.
Il capo indiscusso però ultimamente ha qualche problema di consenso presso i suoi alleati, soprattutto quelli di Ostia; infatti ha prestato molti soldi al Vaticano, per finanziare il movimento di Solidarnoc, un pallino del papa polacco, e perciò le cifre che non vengono ancora restituite sono un problema per i malavitosi che in carcere non vengono finanziati secondo i patti e le loro famiglie sono alla fame.
Lugli e Del Greco conoscono alla perfezione i meccanismi che si muovono nei palazzi romani: commissariato di polizia, palazzaccio di Piazzale Clodio, Questura, giornali che si occupano di cronaca nera: le loro ricostruzioni sono attendibili, verificate da una lunga esperienza che rende verosimile questa ricostruzione che ha dell’incredibile ma che potrebbe essere una risposta al quesito mai risolto in decenni di ricerche: dov’è Emanuela?
Cosa c’è dietro la sua scomparsa misteriosa che ha coinvolto senza successo diplomazie italiane e straniere, servizi segreti, investigatori, spie, i peggiori delinquenti della malavita romana?
L’ipotesi dei due autori del libro è azzardata ma forse veritiera: nell’epigrafe del romanzo è stata proposta una citazione appropriata di Epitteto:
Non troverai mai la verità / se non sei disposto ad accettare / anche ciò che non ti aspettavi di trovare.
Nel prologo del libro si narra l’antefatto: una rapina a un caveau dell’elegante quartiere Fleming, a Roma Nord, con una serie di cassette di sicurezza spalancate e vuote: le autorità che intervengono, il dottor Alfonso Stellati, incaricato dell’indagine, e il PM Redini, a cui viene attribuita l’inchiesta, saranno i protagonisti della storia, raccontata in modo esemplare da Massimo Lugli e Antonio Del Greco, con uno stile incalzante e un ritmo narrativo pieno di suspense.
Lugli interviene nella narrazione come personaggio dal nome fittizio di Maggi, nella parte finale del romanzo/fiction/ noir che dà molto da pensare.
E se avessero ragione?
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