La ragazza dei fiori morti
- Autore: Amy MacKinnon
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2010
Per definire “La ragazza dei fiori morti”, esordio letterario di Amy MacKinnon edito da Rizzoli, mi viene in mente un solo aggettivo: incantevole.
Leggendolo, ci si accorge subito che questo romanzo ha qualcosa di diverso rispetto agli altri.
Sarà l’atmosfera irreale e rarefatta di un sogno a occhi aperti che contraddistingue la narrazione, sarà l’ambientazione inusuale – una camera mortuaria in cui i defunti vengono preparati per il loro ultimo viaggio – o forse la personalità di Clara, la protagonista, talmente ben descritta da sembrare reale: fatto sta che “La ragazza dei fiori morti” è unico nel suo genere.
Per atmosfere e contenuti, i critici d’oltreoceano l’hanno paragonato al caso letterario “Amabili resti” di Alice Sebold, tuttavia ritengo che questo paragone non renda giustizia al romanzo della MacKinnon, a mio parere molto più profondo, più denso di significati e sentimenti, oltre che connotato da una vena molto più “thriller”.
Nel romanzo “La ragazza dei fiori morti”, infatti, l’elemento investigativo è indubbiamente molto importante, perché l’identità dell’assassino rimane sconosciuta fino all’ultimo capitolo, e sebbene il lettore riesca facilmente a intuire come andrà a finire, questa certa prevedibilità non toglie nulla alla volontà di andare comunque avanti nella lettura.
Merito di uno stile lieve e semplice, quasi poetico, che in verità è molto più adatto a descrivere emozioni e stati d’animo che non ad assecondare la crudezza dei crimini di un assassino che appartiene a una delle categorie di delinquenti più abbiette, i pedofili.
Che dire poi dei personaggi? Incantano la purezza, la fragilità e la semplicità si Clara, eroina mai scontata né banale; incanta la sua passione per i fiori e la dedizione che mette nello svolgere il suo lavoro, che è quello di preparare degnamente i defunti per il loro funerale, affinché amici e parenti possano ricordarli per sempre com’erano in vita. Un giorno nel “laboratorio” di Clara fa capolino Trecie, una strana bambina che continua a tornare anche i giorni seguenti, finché non scompare nel nulla e Clara si rende conto che in realtà non ha mai saputo niente di lei.
Inizia così una ricerca angosciosa e disperata che via via porta alla luce inquietanti dettagli su alcune misteriose sparizioni di bambine dei dintorni.
Porta avanti l’indagine il poliziotto Mike, personaggio intenso e indimenticabile come gli altri che ruotano attorno al microcosmo della protagonista. Dieci e lode all’approfondimento psicologico, dunque, e alla lieve gravità con cui viene trattato un argomento scottante come la violenza sui bambini. Un libro che ho amato e che consiglio vivamente, soprattutto a chi in un libro cerca più emozione che non azione.
Booktrailer
La ragazza dei fiori morti
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