La profezia segreta di Mozart
- Autore: Matt B. Rees
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2012
“Nell’ottobre del 1791 Wolfgang Amadeus Mozart, il più grande genio musicale che il mondo abbia mai conosciuto, confidò a sua moglie di essere stato avvelenato. Sei settimane dopo, a soli trentacinque anni, morì”.
Questo suggestivo romanzo, “basato su avvenimenti storici realmente accaduti” come dichiara l’autore Matt Rees, anche se “ho alterato le storie di diversi personaggi, concedendomi licenze poetiche di varia entità”, getta una nuova luce su uno dei grandi misteri della storia. Mozart venne assassinato con acqua toffana, una “miscela letale di arsenico, belladonna e piombo” o l’uomo si spense a causa di un attacco di febbre miliare acuta cinque minuti dopo la mezzanotte in una fredda notte invernale viennese del 5 dicembre 1791? A distanza di secoli solo una cosa appare certa:
“nessuno può sapere con esattezza in che modo trovò la morte. E non è da escludere che le cose siano andate proprio così”.
L’autore inglese, da sempre appassionato della musica del divino Mozart che rifiutava per istinto le gerarchie, costruisce intorno alla vicenda un thriller storico appassionante, pubblicato in Italia da Newton Compton con il titolo La profezia segreta di Mozart. Tutto ha inizio a Salisburgo il 10 ottobre 1829 quando Franz Xaver Wolfgang Mozart si reca presso l’abitazione dell’anziana zia Anna Maria Mozart, da sempre in famiglia chiamata Nannerl. Nannerl e Wolfgang Amadeus da piccoli erano bambini prodigio, talentuosi artisti dotati di un tocco magico al pianoforte. Il loro padre Leopold li aveva fatti esibire in molte città europee davanti a re, regine e principi. Mentre la stella di Wolfgang aveva continuato a brillare, quella di Nannerl, altrettanto fulgida, si era dovuta eclissare solo per il fatto di essere nata donna.
“Mi sentivo attratto da questa donna di talento quasi completamente dimenticata, mentre il fratello raggiungeva la fama nella capitale austriaca. Ho scritto il libro per lei”.
Anna Maria aveva sposato “un funzionario di provincia che la portò a far parte della piccola nobiltà e che le diede il titolo di baronessa dell’Impero nel 1792. Poi, dopo la morte di suo marito, il ritorno a Salisburgo, dove insegnò pianoforte finché non perse del tutto la vista”. Tutto questo mentre Wolfgang Amadeus Mozart diventava “l’uomo famoso in tutta Europa e perfino nelle Americhe come un compositore senza eguali”. Nannerl, sapendo di stare per morire, consegna al proprio nipote un libro redatto da lei contenente “la verità sugli eventi che hanno influenzato la tua vita… e la storia della musica tutta”. Quel libro dalle “pagine ingiallite e secche, riempite da lettere inclinate verso l’alto, che procedevano da sinistra verso destra, scritte con penne d’oca in disuso ormai da tempo” contiene la verità sulla morte di Mozart. Il figlio di Wolfgang apre la copertina di pelle del diario e inizia a leggere mentre fuori sta per cadere la prima nevicata dell’anno.
Nella Settecentesca Vienna dell’Imperatore d’Austria Leopoldo II si agitano passioni, musica, intrighi e misteri. Un uomo piccolo di statura ma “dal genio musicale incommensurabile” crea arie e composizioni sublimi che sono lo specchio dei suoi pensieri. Mozart, appartenente a “una loggia massonica di tipo rosacrociano” e illuminista convinto, “era immerso nel suo tempo più di chiunque altro. Lui ne rappresentava gli ideali illuministici di libertà e uguaglianza, di progresso scientifico e intellettuale”. Ma queste idee radicali e rivoluzionarie andavano contro le convinzioni dell’Imperatore che “riteneva che i massoni stessero tramando segretamente contro la monarchia”.
Un intrigante enigma musicale dove la figura e le composizioni di Mozart, che amava giudicare le persone in base al proprio talento, assumono un aspetto fondamentale. Basti pensare all’opera teatrale Il flauto magico, che “racchiude tutto il pensiero di Wolfgang che credeva nell’eguaglianza e nell’amore fra gli uomini”.
“La verità, la verità, fosse anche un crimine!” Il flauto magico, atto I, scena 18
La profezia segreta di Mozart
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Un libro deludente ,oserei dire noioso.l’avvio illude il lettore ma la speranza dura poco,il ritmo ,nonostante i cosiddetti colpi di scena,non va mai oltre il ’moderato’.che l’autore abbia studiato il pianoforte mi sembra lodevole ma inutile perche’ per capire mozart occorre una vita o un attimo ,basta solo il cuore aperto e la capacita’ di percepire il Bello! Peccato,era una bella occasione per rivisitare il mistero sulla morte del mio amatissimo mozart...centomila volte viva milos forman e il suo ’amadeus’