La legge dell’odio
- Autore: Alberto Garlini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2012
Faccio parte di quella inutile generazione di mezzo che nel ’68 non era nata, nel ’77 era piccolissima, e forse con la "pantera" nel ’90 non si è mai capita (a me sembravan tutti fumati, non avevo niente da spartire). Sono sempre stata abbastanza di sinistra, con qualche sfumatura extraparlamentare nella prima adolescenza 😉
Ho quindi studiato la storia, quella degli anni di piombo, la strategia del terrore, il piano Solo, il terrorismo, i Servizi segreti, e compagnia cantando. Ho letto romanzi, saggi, visto film, ascoltato testimonianze, ma tutte più o meno dalla "mia" parte.
Questo romanzo, se non fosse un poco troppo lungo, a mio avviso sarebbe PERFETTO: La legge dell’odio di Alberto Garlini mi ha infatti aperto un orizzonte nuovo, cui davvero non avevo mai pensato.
Come molti, credo, ho sempre evitato di pensare all’umanità dell’avversario. Dal ’68 all’80, almeno, se togliamo gli anarchici e gli indifferenti, c’era solo un derby: i cinesi, i rossi, da una parte, e i neri dall’altra.
Quando cresci pensando solo alle ragioni di una parte, di quella dei rossi "giusti", di quelli che non sono approdati poi al terrorismo, credi che semplicemente i neofascisti fossero invasati e violenti, che sì, forse credevano anche in qualcosa, ma essendo qualcosa di sbagliato tendi a sottovalutarlo.
Ecco, il pregio di questo romanzo, a mio avviso, pur non facendo sconti a nessuno (e devo dire utilizzando alcune delle più recenti teorie per ricostruire alcuni avvenimenti di quegli anni, in particolare la strage di Piazza Fontana), ci rimanda un universo di credenze e di valori forti, in cui la violenza è uno strumento ma non il fine, esattamente come avevano sempre pensato anche i "nostri", in cui l’amicizia è un valore più forte dell’obbedienza, che pure ti travolge.
Pubblicato a gennaio 2012 da Einaudi, La legge dell’odio di Alberto Garlini mi ha fatto bene e mi è servito a ripassare una lezione importante, ovvero che non esistono i buoni e basta e non esistono i cattivi e basta, che le situazioni modificano l’anima delle persone e quindi le scelte, le azioni, vanno lette in situazione.
Mentre aspetto con ansia il nuovo film di Marco Tullio Giordana sullo stesso argomento, consiglio a tutti questo romanzo, soprattutto a chi è convinto che la verità stia sempre dalla sua parte
La legge dell'odio
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E’ vero, si tratta di un libro prezioso, che fa capire molto della mentalità di certi ambienti dell’estrema destra. Sono d’accordo con la Visentin, qualche centinaio di pagine l’autore se le sarebbe potute risparmiare. In particolare mi è apparsa poco convincente la storia d’amore, e le numerose e dettagliate descrizioni di sesso una concessione alla cassetta, come pure piuttosto noioso il capitolo sul viaggio in Asia.
Ma La legge dell’odio resta comunque un gran libro, assolutamente da leggere.