La casa di Hope Street di Danielle Steel

Liz e Jack, i due protagonisti del libro La casa di Hope Street (Sperling & Kupfer, 2002, Grazia Maria Griffini) di Danielle Steel, sono due avvocati divorzisti di San Francisco, poco fuori della grande città, per la precisione.
Inutile dire che negli anni ne hanno viste di cotte e di crude, atti vili e crudeli pensati solo per colpire l’altra persona, senza pensare realmente a ciò che è giusto. Hanno visto e respirato tanto odio ma, fortunatamente, il loro matrimonio è felice e la parte cattiva la lasciano al lavoro. A casa rimangono soltanto i buoni sentimenti, ad aspettarli. E poi in quella casa ci sono cinque figli che li amano e li aspettano. E non hanno bisogno di sentimenti negativi ma solo tanto amore. Quella casa, la casa di Hope Street, è il loro porto sicuro.

Poi, purtroppo, arriva quel giorno in cui tutto cambia. Jack muore a causa della crudeltà umana e lascia Liz e i figli nello sconforto totale. Storia finita, quindi? Forse sì, perché Liz non ha voglia di tornare ad amare, non lo crede possibile. Eppure il destino ha in serbo per lei qualcosa di bello che potrebbe lenire tutto quel dolore…

Con La casa di Hope Street, Danielle Steel ci porta nel suo mondo e lo fa con il suo stile impeccabile e trascinatore. Un mondo che in realtà è anche il nostro, per questo non faticheremo a vederlo disegnarsi tutto attorno a noi. Un mondo popolato da anime che chiedono soltanto di amare ed essere amate, alla ricerca di quel pizzico di gioia che allontani il dolore e ci faccia vivere sereni. Ma, ahimè, la vita non va sempre come desidereremmo e per questo ci saranno giornate davvero ardue, da affrontare. Eppure ce la faranno, e noi con loro.

Una storia che parla d’amore, dolore e speranza. Non necessariamente in quest’ordine e non nella stessa percentuale, una vicenda che parlerà al cuore e col cuore, parole dedicate a chi ama il sentimento più potente di tutti ma forse ancora di più a chi lo sta ancora cercando.
Insomma una storia universale che non può che fare del bene. Quindi merita di esser letta. E ricordata, di tanto in tanto.