L’ira di Dio
- Autore: Costanza DiQuattro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2024
Fresco di stampa dal 27 febbraio 2024 per Baldini+ Castoldi, L’ira di Dio è la nuova prova narrativa della scrittrice e drammaturga Costanza DiQuattro, appena inserita nei 20 titoli proposti al Premio Strega.
Dopo Arrocco siciliano del 2022, l’autrice ragusana torna alla sua Ibla con un romanzo storico ambientato in quel Seicento travolto dal sisma del Val di Noto. Al centro campeggia un parroco in lotta con se stesso, mediatore imperfetto tra terra e cielo, servo di Dio e dell’amore perché tra responsabilità e passione non tralascia le prima, ma sceglie la seconda.
È il gennaio 1693 quando uno sciame sismico senza precedenti colpisce per la prima volta la Sicilia orientale. Eppure dalle ceneri della catastrofe sono sorti i gioielli architettonici del tardo barocco, ora Patrimonio dell’Unesco.
Nella Nota dell’Autore leggiamo:
Con questo libro, che non vuole essere una ricostruzione storica dei fatti ma solo un inno alla rinascita, ho inteso celebrare la mia Sicilia e in modo particolare la mia Ragusa Ibla, la mia storia. Celebro la forza degli uomini che qui hanno innalzato templi di bellezza, ma soprattutto esalto dicotomie e dubbi che da sempre spingono l’uomo a migliorarsi.
Infatti a sostenere il carico emotivo della vicenda è padre Bernardo, un uomo contraddittorio che nel peccato ha trovato una forma di equilibrio.
Il suo comportamento iracondo, superbo, determinato, incline alla vendetta e alla sregolatezza rappresenta una sfida alla Chiesa e alla Santa Inquisizione.
Questa figura si unisce a pieno titolo alla schiera di religiosi che abitano la narrativa del Novecento, uniti dalla difficoltà di aderire quotidianamente agli impegni assunti con l’ordinazione.
Nello specifico, però, è assente la crisi mistica che affligge don Sebastiano di Piero Malagoli in Nel rimorso che proveremo o il conflitto alla Bernanos tra bene e male, perché padre Bernardo la vocazione non l’ha mai avuta.
A lui, rampollo di una delle famiglie più titolate di Ibla, il sacerdozio è stato imposto e da lui accettato con una accondiscendenza che non smette di rimproverare a sé stesso.
Sulla trama è meglio rivelare poco e sarà sempre troppo.
Il lessico si raccoglie intorno al campo semantico della condanna e del suo superamento per raccontare una vicenda drammatica di distruzione e rinascita. Vediamo perché.
Sembra un individuo “condotto al patibolo” padre Bernardo, mentre si appresta a celebrare per inerzia la liturgia eucaristica in una chiesetta di periferia da tempo disertata dai parrocchiani per le dicerie e i pettegolezzi sul suo conto.
I fedeli rimasti sono quattro; e non è un modo di dire. La causa della condotta scandalosa del sacerdote ha una voce allegra, un cuore che scalda, un corpo ad accendere il desiderio e il nome di Tresina. Hanno condiviso ferite, umiliazioni, felicità in un incastro perfetto, è lei “la sua bellissima condanna”. Se volgiamo lo sguardo dal piano personale a quello intrafamiliare scopriamo che prima dei voti il protagonista ha patito il peso di sentirsi il “figlio sbagliato” e il senso di colpa per aver involontariamente compromesso la salute del fratello. Non sono due “condanne” anche queste?
Poi sulla comunità si abbatte il terremoto, coincidente con la caduta fisica e spirituale del parroco che, avvertendolo come una “condanna” per il suo modo di vivere, se ne accolla la responsabilità.
La narrazione dell’evento sismico si concentra sugli effetti materiali e psicologici sulla popolazione antecedenti il bisogno di vita dietro la catastrofe, la ricostruzione, la rinascita.
Il bisogno irrazionale di trovare una causa alla tragedia, che ha sfigurato la città, spinge molti a chiamare in causa la punizione divina, ma tutti si danno da fare. Scavano fra le macerie, mettono ordine nel caos, piangono i propri cari, non abbandonano chi è rimasto solo. La cabina di regia dei frati cappuccini dà soccorso, riparo, assistenza, mentre le autorità conducono le operazioni di sgombero e salvataggio:
La sinuosa linea che disegnava la piazza con le sue case tetre e imponenti non c’era più. Alcuni balconi ciondolavano su muri traballanti, altri morivano scomposti sulla strada. La scena che gli si palesò [a padre Bernardo] somigliava a quelle raffigurazioni dell’Inferno che sua madre lo costringeva a guardare: gente ammassata su rovine e detriti gridava e si strappava i capelli; altri lavoravano alacremente sopra a cumuli come montagne, nella speranza di salvare qualcuno. Ogni tanto si sentiva un grido di giubilo, l’esultanza di un momento che sempre si spegneva nel rinvenimento di un corpo senza vita.
Dopo aver vagolato tra i luoghi deputati che seguono un trauma (incredulità, sgomento, disperazione, rabbia, apatia, desiderio di abdicare alla vita) padre Bernardo trova il cammino indicatogli da Dio. Sceglie di mettere il suo dolore al servizio degli altri, nella convinzione che i superstiti abbiano il dovere morale di spendere per il prossimo il dono di una vita ritrovata.
La scrittura morbida ed elegante sceglie la cifra del pudore per delineare la dimensione erotico sentimentale tra padre Bernardo e Tresina, quella protettiva con il fratello Eligio o lo scempio della morte.
A sottolineare le relazioni affettive o conflittuali tra i personaggi ci pensano primi, primissimi piani o inquadrature a piano americano che declassano lo spazio. Parallelismi e corrispondenze sostengono l’impianto strutturale e tematico. Per esempio, se il palazzo nobiliare della famiglia di padre Bernardo sembra una chiesa, oppresso com’è da quella religiosità malsana che il Male lo vede dappertutto, la chiesetta è diventata la sua casa per l’umanità che, senza retorica e bozzettismo oleografico, la anima.
L’ira di Dio di Costanza DiQuattro è una bella lettura, a tratti commovente, che tratteggia con perizia e verosimiglianza l’evoluzione psicologica di un personaggio difficile come padre Bernardo e una Sicilia capace ancora una volta di rialzarsi con dignità.
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Un libro perfetto per...
Agli amanti del romanzo storico di ambientazione siciliana.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ira di Dio
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