L’ipocrisia virtuosa
- Autore: Nadia Urbinati
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2023
L’ipocrisia si manifesta quando i comportamenti sono discordanti o contrari alle dichiarate convinzioni o valori personali, creando una disparità tra le parole e le azioni. Questo fenomeno, spesso considerato negativo, può presentarsi in svariati contesti.
Ad esempio, una persona potrebbe sottolineare l’importanza di sincerità e onestà, ma allo stesso tempo raccontare bugie per ottenere vantaggi personali. Un altro esempio è quello di chi afferma di rispettare tutti, ma mostra discriminazione o pregiudizi nei confronti di determinati gruppi di persone.
L’ipocrisia può assumere molte forme ed è complessa da individuare poiché coinvolge una discrepanza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Riconoscerla nella propria vita e nelle relazioni è fondamentale per promuovere coerenza e sincerità.
Nadia Urbinati in questo saggio dal titolo L’ipocrisia virtuosa (Il Mulino, 2023) descrive l’ipocrisia come legata all’agire pubblico, evidenziando la capacità di gestire contrasti senza ricorrere alla coercizione.
Questo comportamento, sebbene spesso condannato, può essere visto come un modo di mantenere un livello di autogoverno, un pregio che talvolta viene sottovalutato.
Urbinati suggerisce che allontanandoci dalle relazioni intime, familiari e amicali, diventa più necessario ricorrere all’ipocrisia, diventando un indicatore della qualità delle relazioni umane e della società civile.
È cruciale distinguere l’ipocrisia dalla dissimulazione e dalla menzogna, considerate vizi più gravi. Contrariamente a queste, l’ipocrisia riguarda lo stile della comunicazione e non mira a manipolare i fatti o nascondere la verità. Nelle società fondate sul diritto, l’ipocrisia può emergere nel politicamente corretto, incarnando un conformismo temperato e un’arte conservatrice.
L’ipocrisia ha una storia che riflette il sincretismo della civiltà occidentale. Originariamente non radicalmente negativa, diventa un peccato con il cristianesimo e si trasforma in età moderna, mantenendo elementi antichi senza liberarsi del riferimento al “peccato”.
La sua evoluzione da peccato a vizio prestato alla convivenza civile è correlata al pluralismo e alla tolleranza, distanziandosi dalla menzogna e dalla manipolazione. Nelle società basate sui diritti civili e politici, l’ipocrisia può manifestarsi come una virtù apparente, specialmente nell’agire individuale pubblico in un contesto democratico.
La politica, con il consenso e il voto segreto, offre un terreno fertile per l’ipocrisia, diventando un ambiente ideale per l’agire in penombra.
Nell’ambito delle elezioni e della maggioranza, “l’arte del compromesso” diventa la modalità tipica dell’ipocrisia. Infine, discutere di ipocrisia implica inevitabilmente parlare del politicamente corretto, criticato per il suo presunto conformismo.
È “ipocrisia virtuosa” cercare di trovare le parole che nell’esprimere liberamente le nostre idee non feriscano l’altro, non con la forza del comando ma con il meccanismo dell’interesse
La forza civilizzatrice dell’ipocrisia emerge nel fatto che tutti diventiamo sia controllori che controllati.
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