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Recensioni di libri

L’imprenditoria femminile italiana, tra ricerca e innovazione di Roberto Bonuglia

L’autore, dopo aver analizzato storicamente e sociologicamente la difficile emancipazione della donna, ci mostra come l’ultimo baluardo di conquista è stato l’approccio all’impresa, non più come dipendente, ma come mente direttiva.

Raffaella Aghemo
Raffaella Aghemo Pubblicato il 20-11-2019

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L'imprenditoria femminile italiana, tra ricerca e innovazione

L’imprenditoria femminile italiana, tra ricerca e innovazione

  • Autore: Roberto Bonuglia
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2018

Scheda e prezzo libro:

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È sicuramente frutto di uno studio accurato e approfondito questo lavoro autoprodotto di Roberto Bonuglia, dal titolo L’imprenditoria femminile italiana, tra ricerca e innovazione (Youcanprint, 2018).
Il libro nasce da una tesi scritta in onore di Raffaella Aldrovandi, una delle prime donne di successo, alla guida di associazioni femminili e Amministratore Delegato della Nuova Fiera di Roma, che ha sempre mostrato un atteggiamento fiero nel suo approccio al lavoro, ma altrettanto realisticamente una volta disse:

"Sono in un mare aperto, unica donna fra uomini".

L’autore, dopo aver analizzato storicamente e sociologicamente la difficile emancipazione della donna, sia come persona, che come lavoratrice, ci mostra come l’ultimo baluardo di conquista è stato l’approccio all’impresa, non più come dipendente o subalterna, ma come mente direttiva e manager.

"La donna italiana – che dal 2 giugno 1946 poteva considerarsi finalmente come una cittadina a pieno titolo– non si apprestava semplicemente a ricoprire il ruolo della casalinga della società dei consumi tutta dedita al marito e ai figli, ma si sarebbe affermata nel mondo del lavoro consolidando i risultati conseguiti precedentemente in termini di presenza e di efficienza nelle industrie, nelle pubbliche amministrazioni, nelle aziende.

Il passaggio certamente non si è rivelato privo di ostacoli e pregiudizi, per superare la tradizionale visione della donna come angelo del focolare o, al più, sostegno sussidiario all’economia familiare. E se prima i mestieri aperti al gentil sesso erano solo quelli che non richiedevano un grosso impegno mentale, fedeli a un’iconografia ove l’immagine della donna era:

«quella di un soggetto doppiamente debole, per il suo essere immersa nella famiglia, in un lavoro poco razionale, poco o per niente produttivo e sprovvisto di storicità, per il suo essere collocata in modo marginale nei settori meno dinamici del mercato»

Ecco, nell’arco temporale fra gli anni novanta e duemila, fiorire il fenomeno imprenditoriale femminile, che andrà a coprire, proprio all’inizio del nuovo millennio, un percentuale del 25,4% del mercato.
Combattuta da sempre nel doppio ruolo, più che impegnativo, di madre e moglie, e di donna in carriera, l’autore, con molta sensibilità, ci mostra un ennesimo muro, che la career woman si trova davanti, quello che viene definito il glass ceiling, metafora che utilizza il vetro perché rappresenta qualcosa di trasparente, in apparenza non visibile ma dotato di durezza e di consistenza, per indicare una forma di segregazione verticale.

Quello che, in conclusione, appare evidente è il profondo rispetto e la grande ammirazione che l’autore porta verso la donna, in tutte le sue accezioni, capace di rivestire, con eleganza, sapienza, pazienza e costanza, tutti i ruoli che la società e la vita le impone!


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Un libro perfetto per...

chi vuole conoscere il percorso storico, sociale e normativo di inserimento della donna nel substrato professionale nostrano.

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’imprenditoria femminile italiana, tra ricerca e innovazione

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