L’Italia di Alberto Sordi
- Autore: Alessandro Ticozzi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2009
“Ma chi è che sta parlando? Chi è? Rossi e neri sono tutti uguali? Ma che siamo in un film di Alberto Sordi? Sì, bravo, bravo... Te lo meriti Alberto Sordi!”
Un must. Un tormentone, più ancora che un aforisma filmico. Uno dei tanti motti celebri di Nanni Moretti, quando ancora recitava da furioso nei panni seriali di Michele Apicella. La sentenza è tratta dalla "scena del bar" di Ecce bombo ed è più forte di me: non posso fare a meno di ripensarci ogni volta che sento anche soltanto nominare l’Albertone nazionale. Condivido peraltro il verdetto d’antan: la retorica qualunquista di Sordi può prevedere, a tratti, controindicazioni indigeste, ma succede soltanto nei film che lo vedono come regista di se stesso (Tassinaro e simili, per intenderci). Per quanto mi riguarda, il Sordi-attore è stato invece di tutt’altra razza: la faces comica (tragicomica in qualche caso) di quella medietà piccolo-borghese, adattatasi in progress al cambiare di diktat, politica e costumi della Nazione.
Felice l’intuizione saggistica di Alessandro Ticozzi di analizzarne i capisaldi in parallelo alle vicende sociali che li hanno determinati. Il libro si intitola “L’Italia di Alberto Sordi” (Editrice Fermenti) e non è di fresca edizione (2009). Vi consiglio di recuperalo perché è in grado di suscitare diversi spunti di riflessione. L’Italia sordiana secondo Ticozzi è dunque quella della Roma papalina di L’Avaro (1990) e Il Marchese del Grillo (1981), quella de La grande guerra e quella del boom economico di Un americano a Roma (1954). E’ l’Italia degli anni di piombo di Un borghese piccolo piccolo (1977) e cito davvero per sommi capi: la lista dei film, dei rimandi, delle divagazioni comprese nel testo è di natura corposa. Per non parlare delle divagazioni cinefile di Ticozzi, una marea montante di affluenti alla tesi-principale del lavoro: Alberto Sordi è stato il volto italiano per eccellenza, il più capace di tutti (finanche di Totò, sottolinea l’autore) a impersonare i tic, gli slanci, le piccole e grandi bassezze degli italiani di ieri e, probabilmente, di sempre. Per dirla in sintesi con le parole di Alessandro Ticozzi:
“La maschera del popolare attore romano aveva (…) la sua efficacia proprio perché inserita nella società italiana e nelle evoluzioni del suo costume”.
“L’Italia di Alberto Sordi” è dunque un libro da consigliare in special modo a chi frequenta le multisale ed è convinto che il cinema picccolo-piccolo dei Checco Zalone sia qualcosa di minimamente paragonabile alla commedia all’italiana e ai film con Alberto Sordi che furono.
L'Italia di Alberto Sordi
Amazon.it: 10,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’Italia di Alberto Sordi
Lascia il tuo commento