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Intervista a Massimo Carlotto, in libreria con La signora del martedì

Vincenzo Mazzaccaro ha intervistato per Sololibri lo scrittore Massimo Carlotto, in libreria per e/o con La signora del martedì.

Vincenzo Mazzaccaro
Vincenzo Mazzaccaro Pubblicato il 19-02-2020
Intervista a Massimo Carlotto, in libreria con La signora del martedì

Massimo Carlotto, nato a Padova nel 1956, è uno dei più affermati autori italiani di noir.
Ha esordito nel 1994 con Il Fuggiasco (edizioni e/o), cui sono seguiti tra gli altri Arrivederci amore ciao (edizioni e/o, 2012), L’oscura immensità della morte (edizioni e/o, 2005), la serie che ha per protagonista Marco Buratti detto "l’Alligatore". Recente il romanzo di successo su un serial killer dal titolo Il Turista (Rizzoli, 2016). È autore anche di testi per la radio e il teatro, di saggi, graphic novel, racconti, sceneggiature per il cinema e la tv.
In libreria da gennaio 2020 sempre per e/o il romanzo La signora del martedì.

  • La signora del martedì sembra un omaggio a La donna della domenica di Fruttero & Lucentini. Non ci ha pensato?

Certo. Un omaggio a due autori che hanno usato, modellato, ripensato il genere per raccontare storie e personaggi indimenticabili. In questo romanzo mi sono divertito a tradire le regole per dimostrare una volta di più che la letteratura “nera” è in grado di rinnovarsi ed esplorare nuovi territori narrativi.

  • Il suo bellissimo romanzo è una commistione di generi o così è sembrato a me. C’è il noir appunto, ma anche il vaudeville, un divertissement sui segreti e le bugie di ogni essere umano e il melò. È stato concepito così o ha preso questa forma scrivendo il libro?

Da tempo volevo scrivere un romanzo dove il meticciato stilistico mi permettesse di narrare una storia densa di sentimenti e complessità. Quando ho individuato la storia giusta ho costruito una trama dove il cambiamento di passo fosse naturale. D’altronde i personaggi erano perfetti in questo senso. Spesso nel noir capita che i protagonisti siano espressioni di ambienti “monocorde” dal punto di vista culturale e obblighino gli autori a non allontanarsi da una consuetudine stilistica.

  • Se dovesse descrivere in sintesi i tre protagonisti principali: chi è Bonamente Fanzago? E la signora Malacrida? E Alfredo Guastini?

Sono innanzitutto tre corpi che hanno avuto un “uso” sociale... nel senso che sono stati comprati, venduti, quotati sul mercato. Per professione: Bonamente Fanzago è un attore porno e gigolò in disarmo. Alfonsina Malacrida e il Signor Alfredo si sono prostituite nel corso della loro esistenza. Malacrida è la signora che ogni martedì si infila nel letto di Bonamente, ha un passato misterioso e doloroso alle spalle. Il signor Alfredo è la proprietaria (il femminile è d’obbligo dato che si percepisce donna) della pensione Lisbona dove si incrociano i destini di diversi personaggi.

  • Lei scrive benissimo, un miscuglio di talento e mestiere.
    Che cosa pensa delle scuole di scrittura? Servono? E poi perché tanti vogliono scrivere in un paese, come l’Italia, dove leggere è diventato appannaggio delle donne, mentre gli uomini leggono sempre meno?

Le donne sostengono la cultura e l’arte in questo Paese. E quindi anche la letteratura. Delle scuole di scrittura penso che siano utili se tendono alla formazione senza illudere le persone. Pubblicare oggi è difficile. Molto. Concepire la scrittura come professione quasi impossibile, solo pochi ci riescono.

  • Mentre legge sta più attento allo stile, al tono di chi scrive o rimane affascinato anche dalla trama?

Quando leggo per lavoro sto attento a tutti quegli aspetti legati alla produzione editoriale, quando ridivento lettore spero sempre di essere travolto dalla bellezza, frutto di un equilibrio tra tutti gli elementi che compongono una narrazione.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Massimo Carlotto, in libreria con La signora del martedì

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