
Scrittrice americana di metà Ottocento, Mary Susan Cummins con Il lampionaio scrive la storia melodrammatica di Gertrud, orfana e maltrattata da una megera, salvata da un lampionaio e alla morte di lui adottata da una famiglia aristocratica di Boston. Diventerà una signorina dell’alta società e dimenticherà le sue origini... o forse no?
Una perfida rivale, la bellissima Isabelle, è in agguato per portarle via l’amore... Colpi di scena, madri ritrovate, rapimenti, scandiscono il romanzo che ha come caratteristica la pietà verso gli orfani e la buona vita di una persona che lotta per la vita come ricompensa finale.
A differenza di altri libri dell’editrice Malipiero che con una buona traduzione possono essere riproposti ancora oggi, questo è datato anche nei contenuti.
Riflettiamoci: la trasformazione di Gertrud da bimba di strada a signorina nobile è troppo repentina per essere vera; l’affetto del signor Latimer verso di lei troppo paternalistico; le scene amorose troppo sentimentali e irrealistiche, la ragazza perfida troppo diversa da Gertrud (è mai possibile che un giovanotto come Fred preferisca la carina Gertrud alla bellissima, ricca e, da come si comporta, intelligente Isabelle?).
In sostanza si può leggere (e poi dimenticare) come curiosità del passato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il lampionaio
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