I generi e la storia. Femminile e maschile in rivoluzione
- Autore: Giulia Sissa
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2024
Giulia Sissa si è occupata, nella sua attività di ricercatrice, di temi che riguardano le donne e il rapporto tra i sessi, dando un contributo notevole a questa problematica. Ne sono testimonianza molti dei suoi titoli, che spesso non sono scritti in italiano, in quanto l’autrice ha svolto la sua attività prevalentemente più all’estero che in Italia, operando in prestigiosi istituti di ricerca, ed è una personalità autorevole per il movimento delle donne oltre che per il modo accademico.
Si è laureata in Lettere Classiche e ha conseguito il Diplôme d’Etudes Approfondies presso l’Ecole des Hautes Etudes di Parigi. Ricercatrice del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, fa parte del laboratorio di antropologia sociale del College di Francia ed è stata visiting professor presso l’Università di Rouen. I suoi studi toccano la scienza e la medicina antiche, la filosofia e la mitologia greca, la storia della sessualità nell’antichità e nei primi anni del cristianesimo. Tra gli ultimi suoi titoli: Eros tiranno. Sessualità e sensualità nel mondo antico (Laterza, 2003); La gelosia. Una passione inconfessabile (Laterza, 2015) e L’errore di Aristotele. Donne potenti, donne possibili, dai Greci a noi (Carocci, 2023). Nell’aprile 2024 ha pubblicato, per Il Mulino, il volume I generi e la storia. Femminile e maschile in rivoluzione.
Trattando del volume in argomento, iniziando dalla parola gender, vi è intorno a essa una sorta di dispregio. Ma bisogna andare indietro nel tempo, intorno agli anni Cinquanta negli Stati Uniti dove alcuni medici iniziano a interrogarsi sulla povertà semantica della parola “sesso”.
E questo avviene perché nella pratica della ricerca in sessuologia, cioè nella realtà di una ricerca sulla differenziazione sessuale e sui problemi generati dalla sua temporalità e complessità, si constata come la nozione di sesso sia riduttiva rispetto a quello che si osserva. Per sesso si intende l’identificazione binaria, o femmina o maschio, di un essere umano sulla base della sola anatomia degli organi genitali esterni. Ma è questa, secondo l’autrice, una micro definizione, in quanto così si viene a perdere di vista un panorama molto più vasto, e molto più complesso, connesso, differenziato e accidentato.
L’anatomia è solo un aspetto di una realtà anche fisica e corporea ma che è molto più sfaccettata. E questo perché esistono gli ormoni ed esiste la realtà endocrina, e poi esiste il fattore tempo; esiste semplicemente il fatto che, nel suo sviluppo fetale, l’essere umano attraversa varie fasi che passano attraverso momenti di svolta cruciale in cui gli ormoni creano dei momenti di dosaggio differente.
La storia fisica dell’essere umano dalla concezione alla nascita è molto complessa e vi possono essere molte interruzioni, cambiamenti e trasformazioni rispetto a quello che sarebbe lo stato che ci si sarebbe atteso. E poi allorché l’essere umano viene a nascere, lo si identifica (anzi si potrebbe dire lo si inchioda) a questa binarietà (femmina- maschio). Poi inizia l’educazione che è storica e culturale, ma che è ancora una volta anche corporea.
Nasce l’esigenza di un qualcosa che vada al di là di un concetto di sesso e ciò avviene sulla base della ricerca compiuta sui corpi da parte di medici che esprimono il bisogno ineludibile di affermare un’altra categoria. E questa categoria deve essere più vasta e non opposta, ed è importante sottolinearlo per non ingenerare potenziali malintesi allorché si osservi la questione da un punto di vista storico, filosofico o sociologico. L’autrice asserisce come
il sesso del maschio deve cessare di offrire un alibi alla violenza del genere maschile
un tema di stretta attualità.
Il “genere” vuole accogliere la complessità e la temporalità. E se il sesso viene definito come l’identificazione di un essere umano alla nascita sulla base dell’anatomia genitale, “genere” sarà invece il quanto femminile e il quanto maschile quell’essere umano si ritroverà nella sua vita.
Quando si dice teoria o ideologia del Gender forse è meglio definirli “Studi di genere”, e non è solo una battaglia linguistica, bensì una battaglia politica per la rivendicazione di diritti negati e calpestati. Occorre accettare che la donna femmina e l’uomo maschio non sono l’alfa e l’omega e che quando si dice genere si accetta la presenza di complessità, varietà, trasformazione e trasformabilità storica anche in termini di acquisizione di potere.
Tutto questo contribuisce a un discorso normativo, etico e politico sui diritti, sulla libertà, sull’uguaglianza e, aggiunge Giulia Sissa, sulla felicità, cioè nel creare delle forme di vita in cui si possa fiorire. È un discorso che nasce da subito politico per una reale verifica sul campo e non per una preconcetta teoria filosofia o sociologica.
L’autrice analizza e valuta molto positivamente i vari sviluppi e mutamenti che concretamente si sono posti in essere nella società italiana, nella Storia e nella Giurisprudenza, come nel caso del nuovo diritto di famiglia del 1975, il divorzio e l’aborto, che hanno trasformato la vita delle donne.
I generi e la storia. Femminile e maschile in rivoluzione è un libro di certo militante, che cita e rimanda alla cultura classica, vedi Aristotele, la cultura religiosa con San Tommaso e che parla di Filosofia, trattando del Giusnaturalismo attraverso, fra i tanti, Locke e Hobbs, ma senza per questo essere noioso. Si evidenzia la caratura e il riflesso politico della questione proiettata verso il divenire, mettendo in discussione la teoria della complementarietà.
Il cuore, l’essenza di quanto postula Giulia Sissa in questo libro, è la questione dei diritti, poiché reclamare un diritto significa affermare un desiderio, sfidare un pregiudizio e trasformare una situazione.
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Studioso e appassionato di Storia ed in particolare di quella relativa agli Studi di genere e alla questione femminile
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I generi e la storia. Femminile e maschile in rivoluzione
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