Homo Faber
- Autore: Max Frisch
- Casa editrice: Feltrinelli
“Homo Faber” (Universale Economica Feltrinelli, 2007, traduzione di Aloisio Rendi) è un romanzo che è stato scritto da Max Frisch, considerato uno dei maggiori scrittori drammaturghi tedeschi.
Frisch narra la storia di un ingegnere analitico e obiettivo che, dopo un incontro del "destino" e varie vicende, vede la tecnologia e la ragione vascillare nel vortice dell’incertezza.
Il protagonista è Walter Faber, un uomo molto pragmatico che crede solamente nel progresso, nella scienza e nella cibernetica e ritiene che i sentimenti siano
“un fenomeno di stanchezza”.
Durante la sua vita, egli affronterà intense vicende che metteranno in discussione le sue certezze soprattutto davanti alla morte.
Fino alla prima metà del libro, si avverte un distacco tra il lettore e Faber perché l’autore vuole sottolineare la razionalità e a volte anche la chiusura del protagonista verso l’“altro”.
Procedendo con la lettura, è possibile intravedere la parte più sensibile dell’ingegnere, grazie all’interesse di una figlia-amante e il desiderio di sposarsi con Hanna, il suo grande amore di gioventù; tutto ciò porta a un cambiamento di paradigma di vita, caratterizzato dalla scoperta della bellezza e da un atteggiamento di apertura verso gli uomini.
Sebbene lo stile dell’autore sia chiaro, a volte oscilla tra l’analisi di alcuni pensieri del protagonista, al centro della scena e la sintesi che descrive i sentimenti e gli stati d’animo.
Nonostante i dialoghi interiori del personaggio, densi e profondi, ho trovato il protagonista noioso, patetico e ripetitivo con le frasi “come già detto “ e “scritto più volte”. La trama non sembra scorrere come un fiume in piena cercando di travolgere lo spettatore, poiché i pensieri (quasi sempre gli stessi) di Faber procedono, saltellando qua e là.
Homo Faber è un libro che garantisce una lettura piacevole, ma non troppo.
Homo faber
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