Gran Canaria di A. J. Cronin

Otto persone, una nave mercantile e una storia. O tante piccole storie, se preferite. Questi sono gli elementi portanti di Gran Canaria, romanzo di A. J. Cronin portato in Italia da Bompiani nel lontano 1937, con protagonisti persone che non potrebbero essere più differenti l’una dall’altra. Eppure…

Una lady bella, giovane e ricca, accompagnata dall’inseparabile amica e da un uomo che farebbe di tutto, per lei. E in effetti lo fa. Un ex pugile irlandese, un medico di Londra e un prete che viene addirittura dall’America. Che vi avevo detto? Non hanno nulla in comune. O quasi. Giusto questo viaggio, che li unirà, loro malgrado, e li farà incontrare - o scontrare, dipende dai punti di vista, come sempre.
Eh sì, perché ciò che accadrà in queste pagine avrà dell’incredibile. No, nessuna magia o sortilegio, solo la vita che quando decide di diventare protagonista indiscussa scende in campo con prepotenza a ridistribuisce le carte come vuole lei. E, soprattutto, può modificare le regole del gioco in qualsiasi momento.

A. J. Cronin ci porta in un viaggio costellato di sorprese e soprattutto da persone (personaggi?) che vivranno le loro giornate dinanzi al nostro incredulo sguardo. Senza timore di mostrarsi, mescolando sogni e paure e portandoci con loro in un vortice colorato e cupo al tempo stesso.
Una storia che non ha risentito per nulla del passare degli anni, pagine dedicate a chi non ha paura di scrutare nel profondo dell’animo umano. Perché, lo sappiamo bene, quello che si può trovare non ha limiti. Nel bene e nel male.
Un libro universale che può durare il tempo di un pomeriggio o poco più, questo come sempre starà a voi deciderlo. Comunque l’ennesimo colpo da maestro di Cronin, un autore che riesce a stupire con le sue parole semplici eppure mai banali o scontate. E decisamente non è una dote da poco.