E le stelle non stanno a guardare
- Autore: Loredana Limone
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2014
Dove eravamo rimasti?
"Borgo Propizio", il primo romanzo di Loredana Limone, la simpatica autrice che ama definirsi una “napoletana atipica”, ci aveva trasportato in un mondo popolato da fantasmi, latterie e dolci dal gusto particolare, amori che sbocciano, altri che rinascono...
Alla fine della storia, solo per ricordare alcuni dei protagonisti, Mariolina, una delle due sorelle zitelle, ha trovato l’amore e la passione, oltre a un buon matrimonio, mentre la latteria aperta da Belinda con la complicità di zia Letizia, ma contro il volere paterno, è diventata un vero e proprio punto di riferimento nella rinascita dell’antico borgo in cui è sorta.
Un impulso di rinnovamento destinato a non esaurirsi, ma che, anzi, un’amministrazione ambiziosa e lungimirante, rappresentata dal sindaco Rondinella, ha saputo far proprio.
E’ lo stesso Borgo Propizio ad aprire il secondo capitolo della “fiction letteraria più attesa”, E le stelle non stanno a guardare (Salani, 2014), raccontando come, già rassegnato a tirare le cuoia nei momenti di massima depressione ad essere cancellato dalle cartine geografiche, è rinato a nuova vita grazie ad un’armata Brancaleone che ha riportato grande fermento in paese.
Difficile, anche in questo caso, ripercorrere una trama che, come la vita vera, presenta accadimenti, situazioni, occasioni, rapporti e intrecci fra i più diversi, i più impensabili, ma possiamo tentare almeno qualche accenno.
Ornella, su incarico dell’assessore alla cultura, sta organizzando, non senza fatica, un festival letterario, ma rimane completamente all’oscuro dei propositi di vendetta di Antonia, la rossa forestiera che ha fatto ricominciare le chiacchiere in paese.
Si tratta dell’evento più importante di fine estate, cui parteciperà anche Rocco Rubino, uno degli autori più apprezzati del momento, dal fascino ambiguo e non senza qualche ombra.
Mariolina, eterna insoddisfatta, cerca invece di trovare lavoro partecipando al concorso per un posto di bibliotecaria nella nuova sede comunale; mentre Marietta, la sorella – memorabili sono i loro litigi, fomentati da esilaranti malintesi – ritrova nel sindaco Rondinella l’amico d’infanzia con cui iniziare una relazione che, però, è destinata a rimanere platonica. E poi c’è la storia d’amore che nasce, non senza qualche difficoltà, fra Belinda, la giovane proprietaria della latteria e lo chef Francesco, tornato dall’Inghilterra per lavorare nell’albergo gestito dalla madre.
Sono, questi, solo alcuni degli avvenimenti che provocano pettegolezzi, che scompaginano le esistenze dei personaggi, vecchi e nuovi, di Borgo Propizio: sospesi in un tempo e in uno spazio immaginario, essi risultano invece così reali da dare l’impressione di averli già incontrati, soprattutto grazie alle loro personalità, ben delineate nei tratti psicologici, che si manifestano principalmente attraverso i dialoghi – alcuni di essi davvero irresistibili – le riflessioni e i pensieri più intimi.
Una lettura terapeutica, per chi scrive e per chi legge, che fa della leggerezza e della positività i propri punti di forza, ma che non trascura l’eleganza della forma e la coerenza dello stile.
Una trama che non delude e che, anzi, provoca una “dipendenza” che – possiamo anticiparlo – non verrà delusa, visto che Loredana Limone ha in programma altri due romanzi ambientati in questo luogo magico.
Non è un caso se sui risguardi del volume sia stata stampata la cartina del borgo, con le sue mura, la piazza, il Belvedere, il Castelluccio, la chiesa, i negozi e le vie… E’ questo, infatti, il grande merito dell’autrice: aver reso reale un luogo dell’immaginazione, dove rifugiarsi e trovare pace.
Perché, come lei stessa ha affermato:
“In ognuno di noi c’è un Borgo Propizio, basta trovare la strada per raggiungerlo.”
E le stelle non stanno a guardare. Le storie di Borgo Propizio
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