L’ultima sera dell’anno si avvicina e, insieme a lei, la terribile domanda: “come la passerò?”. Rendere la notte di Capodanno un successo sembra un dovere morale, spingendoci verso un impegno sociale spesso più faticoso della veglia stessa. Che tu abbia semplicemente ricevuto un invito o che ti sia stata consegnata la patata bollente dell’organizzazione, è il momento di impugnare i tuoi santini letterari: “Hemingway, Fitzgerald e Bulgakov, aiutatemi!”.
Ecco i loro consigli per affrontare la notte di Capodanno.
Il consiglio di Hemingway per Capodanno: “non accontentarti, scegli il Capodanno mobile!”
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Parigi, Anni ’20. Forse hai la fortuna di trascorrere il Capodanno in questa magica città, ma non quella di tornare indietro nel tempo. Nel suo romanzo Festa mobile, Ernest Hemingway racconta quel periodo della sua vita come un festeggiamento senza fine. Le serate dell’autore erano come una caccia al tesoro dove in ogni bar c’era una ricompensa da scovare. Solitamente questa si trovava dietro il bancone o sul palco a cantare in maniera seducente. Ognuna di queste tappe è riportata nel libro con nome e indirizzo, se intendi fare un vero itinerario parigino!
Tuttavia, non volendo esagerare, si può prendere il consiglio e riadattarlo un po’. Per esempio, perché scegliere di trascorre la serata con uno solo dei tuoi amici o amiche, rischiando di dover rifiutare qualcun altro? Hemingway dice no: riuniscili tutti nello stesso posto! Le conversazioni potrebbero essere interessanti e avresti, tutta in una stanza, la crème de la crème delle tue conoscenze. Mobilita gli impegni degli altri a tuo piacimento! Altrimenti indossa tu le scarpe alate e vola di festa in festa. L’obiettivo è quello di non scegliere. Sicuramente così facendo dovrai assistere più amici nel momento del bisogno, ma ricorda: anche il buon Ernest faceva lo stesso con Fitzgerald quando, diciamo, allenava un po’ troppo l’alzata del gomito.
“Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile.”
Il consiglio di Fitzgerald per Capodanno: il segreto sta nel massimalismo
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Quando si parla di feste in grande stile, Jay Gatsby deve essere preso in considerazione. Può essere definito il padre di tutti gli organizzatori dei party meglio riusciti. Se hai un amico che ama organizzare, che non bada a spese per la buona riuscita di un evento e che ama curare i dettagli, sappi che discende da Mr. Gatsby. Se quell’amico sei tu, tanto meglio: un giorno potresti essere protagonista di un libro e sappiamo quanto lo vorresti.
In ogni caso, la festa in questione deve essere indimenticabile. Dimentica quanto è stato detto nel caso del Capodanno mobile: il luogo e gli invitati giusti sono fondamentali e devono essere selezionati con cura. Qui non si tratta di semplice divertimento da bar, ma di un vero e proprio timbro nella società. I nomi di chi parteciperà all’evento rimarranno nei secoli a venire, come disse Teti al figlio Achille. In quel caso non si trattava proprio del Capodanno, ma il concetto rimane. La parola d’ordine è sfarzo e per rispettarla è necessario calarsi nei panni del vero americano dei “Roaring Twenties”.
Prenota parrucchiere, estetista, massaggi, palestra, sarta, catering e noleggi d’auto d’epoca. Escludi dalla lista degli invitati chiunque chieda “porto dei tramezzini?” o “facciamo la tombola?” e se qualcosa ti sembra stonare nell’ambiente prova a decorarlo con dei lustrini o delle piume. Ovviamente tutto questo non avrà certo un costo abbordabile quindi ti auguriamo ti avere a disposizione gli stessi fondi di Jay Gatsby o dovrai risparmiare per i prossimi cento capodanni!
“Gli americani, per quanto occasionalmente disposti a essere servi della gleba, non hanno mai amato l’idea di sembrare contadini.”
Il consiglio di Bulgakov per Capodanno: stai attento agli invitati
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Ne Il Maestro e Margherita vi è forse la festa più stramba che sia mai stata organizzata e, proprio per questo, la più meravigliosa. Se decidi di calarti nei panni dell’organizzatore, buona fortuna! Ad aver commissionato gli inviti nel romanzo, infatti, è niente di meno che Satana stesso.
Il gran ballo è stato organizzato in una sfarzosa location alla periferia di Mosca, lontano dagli occhi indiscreti, dove i più originali invitati possono esprimere le loro, diciamo, qualità. Tra questi, infatti, si contano i più illustri dannati evasi direttamente dall’Inferno che bevono fiumi d’alcool, scherzano con i morti, si torturano l’un l’altro e arrivano a cavallo di scopa.
Se l’idea non è stata tua, probabilmente, come Margherita, sei arrivato a questo festa da invitato o, più verosimilmente, da obbligato. Quell’amicizia dalla personalità estrema che, alla tua lamentela riguardo la mancanza di piani per Capodanno, ti invita a passare la serata in compagnia dei suoi conoscenti “un po’ particolari”. Il consiglio da mettere in pratica in questo caso è: fatti inviare la lista degli invitati e avvia le indagini prima di accettare! Certo, questo se sei una persona prudente. Se invece ciò che cerchi per l’ultima notte dell’anno è un po’ di brivido, allora buttati e mischiati con persone che non conosci! Il giorno dopo avrai sicuramente tante storie da raccontare. Certo, se ne uscirai indenne.
“Qualcosa di male, mi permetta, si nasconde in coloro che evitano il vino, il gioco, la compagnia di leggiadre fanciulle, le conversazioni conviviali. Questa gente о è gravemente malata oppure segretamente odia il prossimo. In verità, ci sono delle eccezioni.”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cosa fare a Capodanno: i consigli di Hemingway, Fitzgerald e Bulgakov
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