Collusi. Perché politici, uomini delle istituzioni e manager continuano a trattare con la mafia
- Autore: Salvo Palazzolo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: BUR
- Anno di pubblicazione: 2015
Grande libro di impegno civile pubblicato da Nino Di Matteo, palermitano classe 1961, pubblico ministero in trincea su inchieste da far tremare i polsi, tra cui, l’ultima, quella sulla trattativa Stato-mafia. Da anni il magistrato è costretto ad una vita sotto scorta, anche per i propri familiari - gli uomini d’onore gliel’hanno giurata da tempo -, piena di limitazioni e impedimenti sempre più pesanti. Tempo fa rifiutò la proposta di spostarsi a bordo di un Lince, il blindato usato dall’esercito in Afghanistan. C’è in queste pagine il racconto chiaro e lucido di come sia intricato il rapporto tra la mafia e uno Stato che dovrebbe combatterla.
La criminalità organizzata è una struttura complessa, guidata da “menti raffinatissime” per dirla alla Falcone, con una strategia in cui niente viene lasciato al caso.
Di Matteo ne descrive l’evoluzione di questi ultimi decenni, le connivenze e le coperture godute ad altissimo livello istituzionale da parte di politici, servizi segreti, imprenditori, massoni, rinomati professionisti, ambienti che contano.
Il fenomeno mafioso, sempre più presente e pericoloso per la stessa tenuta democratica del Paese, viene spiegato e analizzato nei suoi risvolti economici, sociali, politici.
I boss sono bravissimi ad adattarsi alle varie situazioni, cambiando al momento opportuno tattiche e strategie. Dagli omicidi eccellenti dei Chinnici, Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino, si passa alle bombe di Milano, Firenze e Roma, fino ad entrare nelle stanze del potere, nei templi della grande finanza, nei salotti davvero importanti, gestendo così il malaffare in modo più silenzioso, sotterraneo, ma sempre più lucroso, penetrando nei settori di punta e delicati della pubblica amministrazione, avvicinando anche personaggi del tutto insospettabili.
Di Matteo invita tutti noi cittadini a fare la nostra parte, perché la guerra alla mafia – di vera guerra infatti si tratta – i magistrati, anche quelli più tenaci e coraggiosi, da soli non possono vincerla.
Chiunque abbia un briciolo di coscienza civica dovrebbe ascoltare ciò che ha da dirci un pubblico ministero consapevole di rischiare la pelle ogni giorno.
Assolutamente da non saltare, poi, l’introduzione e la postfazione firmate da Salvo Palazzolo.
Collusi. Perché politici, uomini delle istituzioni e manager continuano a trattare con la mafia
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Non si risparmia Nino Di Matteo. Attraverso le parole del giornalista palermitano Salvo Palazzolo, il magistrato da anni in prima linea contro la lotta alla criminalità organizzata squarcia il velo dell’omertà e dell’indifferenza. Chiesa, Istituzioni, Imprenditoria e Politica. La sua franchezza è allo stesso tempo pungente e raffinata. Non solo i grandi processi vengono scandagliati, da quello Falcone – Borsellino, a quello Chinnici – dalla Chiesa, ma anche relazioni tra Stato – Mafia, nonché tra boss, imprenditoria e classe clericale. Con il libro “Collusi”, il tutore della legge, da tempo sotto l’occhio attento di boss come Totò Riina e il latitante Messina Denaro, non ha peli sulla lingua. Un uomo con continuo contatto con la morte che, nonostante tutto, è visceralmente legato alla sua Palermo. Nonostante la vita blindata propria e della famiglia, Nino Di Matteo non demorde nella sua lotta, nel suo desiderio che i giovani, un giorno possano ricordare ed i vecchi non dimenticare. Come fermare il potere criminale? Semplice. Il giudice consiglia forza, onestà, coraggio. Soltanto chi non teme la paura, può riuscire a lottare ogni giorno verità e giustizia. Purtroppo, però, troppo spesso, il proprio operato viene ostacolato da coloro che dovrebbero garantire ordine e disciplina. Un’integrità, quella della legalità, che a volte non appartiene a forse dell’ordine e colleghi magistrati. Per questo, la connivenza Stato – Mafia è forte. Ma non tutto è marcio. Il Pm crede ancora in funzionari incorruttibili e in operati impeccabili. Spesso, al limite della sopravvivenza.