

Casanova. Il nobile seduttore
- Autore: Pierfranco Bruni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2025
Casanova. Il seduttore nobile (pagg. 108, Solfanelli, 2025) è un interessante saggio del professor Pierfranco Bruni, archeologo, saggista, filosofo, scritto per il Terzo Centenario della nascita di Giacomo Casanova, di cui il saggista è Direttore scientifico di un progetto internazionale.
«Giacomo Casanova: l’uomo che ha sedotto il piacere? Il solito amante furfante? In questo saggio, Pierfranco Bruni dà un’immagine altra che si distanzia dai cliché e dagli stereotipi ormai diventati mito e leggenda […]» (dalla quarta di copertina).
Infatti l’autore, rispettando sempre i canoni della cultura e della tradizione, ci dipinge il nostro personaggio attraverso alcuni aspetti del tutto inediti.
Casanova è sempre dipinto essenzialmente come un seduttore.
Figlio di attori, presto orfano di padre e affidato dalla madre (Giovanna Maria C., detta Zanetta) alla ava materna.
Giacomo fu studente a Padova, chierico a Venezia ed in Calabria, segretario del cardinale Acquaviva a Roma, soldato dell’armata veneta in Oriente, violinista dal 1746 nel teatro San Samuele a Venezia.
Accolto quindi come figlio dal senatore Matteo Bragadin, nel 1750 riprese la sua vita randagia attraverso la Francia, Dresda, Praga e Vienna, finché, tornato a Venezia, nel luglio 1755, fu rinchiuso nel carcere dei Piombi sotto l’accusa d’aver tentato di diffondere la massoneria.
Evaso, tornò in Francia, ove introdusse il gioco del lotto nel 1757, e, sotto il nome di “cavaliere di Seingalt”, fu in Olanda, Germania, Svizzera, Italia, Polonia, Russia, seducendo donne, giocando, battendosi a duello, esercitando anche la magia, speculando sui valori pubblici e facendo perfino il confidente degli inquisitori di stato di Venezia.
Il nostro terminò la sua vita come segretario e bibliotecario del conte di Waldstein.
Attivo, energico, intraprendente, il Casanova fu un avventuriero anche della penna e scrisse, tra l’altro, la “Confutazione della storia del governo veneto di A. de la Houssaie” (1769), la “Storia delle turbolenze della Polonia” (1774), una traduzione, incompleta, in ottava rima dell’Iliade (1775), l’opuscolo “ Scrutinio del libro”: “Eloges de M. de Voltaire par differens auteurs” (1779), il romanzo “Icosameron” (1788); ma la sua notorietà è dovuta soprattutto alla drammatica narrazione dell’evasione dai Piombi ( “Histoire de ma fuite”, 1788) e ai fantasiosi e licenziosi “Mémoires”, sostanzialmente veridici quanto alla rappresentazione della società di gaudenti e intriganti del Settecento. Monotona, invece, la rappresentazione di sé stesso quale genio della seduzione.
Il professor Bruni considera, e giustamente, Giacomo Casanova un uomo che credeva nella libertà e che sapeva fare, e bene, i conti con la Storia.
Scrittore di immensa cultura, originata dalla sua formazione classica soprattutto nella lingua latina ed in quella greca, fu anti-illuminista e quindi antirivoluzionario.
Fu sicuramente un tradizionalista, un conservatore, che scavò ed indagò fra teologia e filosofia, tra metafisica ed antropologia, e ciò al fine di comprendere gli errori, ma soprattutto spiegare il mistero dell’esistenza che poi diviene, senza dubbio, inspiegabile.
E qui c’è un’attualità pressocché unica.
Il saggio quindi analizza, con una completezza scientifica, svariati aspetti del personaggio.
Interessante il parallelo con Gabriele d’Annunzio nell’enunciare il piacere, ma anche il trionfo della morte.
Anche d’Annunzio è legato a Venezia per il suo incontro con Eleonora Duse, come Casanova con la sua Henriette.
Casanova e d’Annunzio due anime in pena?
Scrive il prof. Bruni:
«[…] Tra la magia e la seduzione Casanova e d’Annunzio recitano l’arte della vita. Quel tempo immortale non intaccato dalla fisicità.».
Il saggio del Bruni termina con i preziosi giudizi di tre grandi scrittori e saggisti del secolo scorso: Emilio Ravel, Piero Chiara e Roberto Gervaso.
Conclude l’Autore:
«[…] “La vita è il solo bene”, mentre “la morte è un mostro”. È qui che Casanova incide la bellezza tra il piacere tout court e il piacere della seduzione per la bellezza. Il tutto in difetto di leggenda e in virtù di finzioni. Ma certamente un antirivoluzionario.»
Il saggio del prof. Bruni sfata sicuramente tanti luoghi comuni e tante inesattezze sulla vita dello scrittore veneziano tramandate negli anni.
Ed una certezza la afferma: “Io Casanova”.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Casanova. Il nobile seduttore
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