Assenza da giustificare. La prima indagine di Alina Mari
- Autore: Alessandra Acciai
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2024
Alessandra Acciai è laureata in Discipline dello spettacolo. È attrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica. Assenza da giustificare è il suo esordio nel campo della narrativa, ed è un libro pubblicato da Piemme edizioni. Un giallo notevole, scritto con un linguaggio scorrevole e fluido. Una grande prima prova letteraria
Assenza da giustificare presenta un sottotitolo significativo: La prima indagine di Alina Mari.
Chi è Alina Mari? È una giovane donna, che vive in un camper, alle sue spalle un passato difficile pieno di ricordi che la fanno soffrire e la hanno lasciato importanti cicatrici.
A partire da quella di essere orfana, di essere cresciuta in un orfanotrofio che era poco più che la casa degli orrori, dove il sangue era “la fine delle botte”, che ha un “padre putativo” in Adriano, un poliziotto arrestato, che tuttavia per lei rimane a incarnare la perfezione assoluta o quello che più ricorda il concetto di padre:
La prima volta che vidi Adriano Trama avevo dodici anni. Era venuto in istituto per interrogare Ascanio. Quando Adriano arrivò, eravamo tutti eccitati, non eravamo abituati a presenze estranee all’istituto. La divisa di ordinanza lo faceva sembrare un eroe dei fumetti. Mentre si avvicinava e intuivo i suoi tratti, fantasticavo che fosse mio padre.
Alina ha un conflitto profondo con il proprio corpo, al limite dell’anoressia, resta senza mangiare nulla per giorni interi senza quasi accorgersene. Ha anche un altro conflitto con se stessa: è vergine, proprio perché non sopporta l’idea di essere toccata.
Ho l’immagine di una ragazza troppo magra, dai lunghi capelli chiari, con vestiti quasi comodi e scoordinati, messi insieme in fretta.
Alina ha un’amicizia solida con Tito, che è per lei più che altro un fratello, e vive tranquillamente su di un camper parcheggiato proprio sotto casa di Adriano; così le è facile sorvegliare la sua casa ora che lui è in prigione.
In questo libro Alina è alla sua prima indagine importante; e non deve assolutamente commettere alcun errore. Pena la sospensione. Deve, infatti, indagare sulla morte tragica di una donna, tale Elena Cantini, trovata morta all’interno di un parco, con il suo cane Dirac a vegliarla, a cui hanno amputato un dito:
La vittima si chiamava Elena Cantini, cinquantuno anni, insegnante di italiano al liceo Parini, viveva sola, al quartiere Trieste. Nubile, senza figli, senza fratelli o sorelle, orfana di madre. Incensurata. L’arma del delitto è, con tutta probabilità, la pietra. Si suppone che, dopo averla ammazzata, l’assassino le abbia tagliato l’anulare. Forse per sfregio, forse per portarsi via un souvenir.
Chi era la vittima? Un’insegnante totalmente dedita al suo lavoro, che compiva con abnegazione totale. Molto amata dai suoi allievi, spesso si fermava a scuola oltre l’orario scolastico per aiutare chi aveva delle lacune. Chi ha mai potuto volere la morte di una donna così morigerata? Forse un assassino seriale? Durante il proseguo dell’indagine, Alina viene a sapere che la donna ultimamente riceveva tanti mazzi di fiori a nome di un fantomatico “Nick”.
Forse un vecchio amore che tornava dopo tanti anni? Un innamorato respinto, che decide di farsi giustizia da sé? Tutte le domande sono opportune, ma molte rimangono senza risposta. Riuscirà la giovane Alina a superare le sue idiosincrasie, per portare a termine un’indagine tanto complessa quanto variegata?
Un giallo classico, dove a indagare è una ispettrice di polizia, complessata, ma piena di voglia di vivere e di superare tutte le sofferenze. Dotata di un fiuto eccezionale, Alina è il personaggio cardine di un romanzo di genere, a cui si affeziona immediatamente, e riscuote consensi per la sua sensibilità rara nel trattare con le persone e per il suo intuito importante.
Ne consegue una lettura intrigante e divertente, per gli amanti del genere giallo. Non solo: il romanzo poggia i suoi pilastri in un linguaggio preciso e fluido, in una trama ben congegnata, e nella trattazione precisa dei personaggi e delle caratteristiche che li distinguono. Potrebbe essere il primo episodio di una serie di investigazioni? Chissà, magari. Buona lettura.
Assenza da giustificare. La prima indagine di Alina Mari
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama i gialli in genere.
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