

Succede a tutti, almeno una volta nella vita, di provare l’angoscioso senso di perdita che subentra dopo la fine di una relazione amorosa, soprattutto se ci si trova dalla parte di chi viene lasciato senza possibilità di appello, ed è quindi facile, immediato addirittura, riconoscersi nei versi di Abbandono ed immedesimarsi nello stato d’animo di Vincenzo Cardarelli.
Nel componimento, il poeta laziale esprime con rassegnata mestizia la nostalgia che deriva dall’assenza della donna amata, consegnandoci una delle liriche più struggenti della letteratura italiana moderna sulla delicata e sempiterna tematica dei legami che si spezzano inesorabilmente e per sempre.
“Abbandono”: testo della poesia
Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa, là, verso oriente.
Ma sono rimasti i luoghi che ti videro
e l’ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.
“Abbandono”: struttura metrica e spiegazione della poesia
Abbandono si compone in totale di 8 versi, nello specifico 3 settenari, 3 endecasillabi, 1 quinario e 1 novenario.


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Il significato della poesia è chiaro e immediato e consiste essenzialmente nell’esternazione del tormento interiore che l’autore prova dopo essere stato lasciato dall’amata. Nonostante lo stile sia semplice e lineare, le parole sono scelte con estrema cura affinché contribuiscano efficacemente a rendere anche dal punto di vista linguistico lo stato d’animo del poeta.
L’iniziale similitudine fra la donna e la colomba, così come l’uso del termine "persa" al verso 3, danno l’idea dell’abbandono definitivo, di una situazione irreversibile e anche di una certa apprensione per la sorte dell’ex compagna, della quale evidentemente il protagonista non ha più notizie.
I ricordi di ciò che è stato, tuttavia, sono intatti nella mente dell’innamorato, oppresso da un’amara percezione di rimpianto e da una malinconia che sembra senza rimedio. Né lo spazio né il tempo, infatti, possono violare l’intangibilità dei luoghi che hanno fatto da cornice e da sfondo agli appassionati incontri fra i due amanti. Adesso che questi stessi posti, così come le ore che continuano a scorrere inesorabili, sono vuoti, l’uomo si ostina a volerli custodire e proteggere, sebbene inutilmente come accade quando si sta a guardia di un sepolcro.
Analisi della poesia
Le tematiche di fondo di Abbandono sono quelle della solitudine e della nostalgia, che a loro volta si possono inquadrare nel più ampio motivo dell’inesorabile scorrere del tempo, fortemente sentito, quasi sofferto da Cardarelli, e pertanto onnipresente nella sua poetica.
L’abbandono fisico ed emotivo, che in tal caso deriva dall’amara conclusione di una storia d’amore, stimola l’autore a riflettere sulla fragilità dei rapporti umani e a constatare quanto siano instabili ed effimere le fondamenta su cui essi poggiano.
Questa consapevolezza finisce inevitabilmente per scontrarsi con l’insopprimibile desiderio di connessione e con la necessità di instaurare legami intimi duraturi insiti nella nostra natura, provocando sfiducia e incertezza.
Il velo di malinconia che ammanta l’intero componimento sembra squarciarsi all’inizio del quarto verso, dove il “ma” marcatamente avversativo pare aprire uno spiraglio alla speranza, a una sorta di inatteso quanto anelato atto consolatorio capace di addolcire la drammaticità del momento, che invece si ripresenta ancora e in modo forse addirittura accentuato nei versi successivi.
La strofa conclusiva, che esplicitamente rimanda al pensiero della morte, è la più cupa in assoluto: il poeta rimane a custodire ore e luoghi una volta colmi d’amore e felicità, ma ormai vuoti e spenti come “sepolcri”, in quanto vivi solo nella memoria che, a sua volta, se da un lato agisce da balsamo confortatore, dall’altro lo condanna a rivivere di continuo il dolore del distacco e della definitiva perdita.
Nonostante la brevità, dunque, Abbandono racchiude un significato intenso direttamente connesso ai moti del cuore umano, che rivela attraverso un linguaggio privo di artifici e immagini toccanti che ne fanno una delle poesie più romantiche e delicate della nostra letteratura.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Abbandono”, la poesia di Vincenzo Cardarelli sull’amore perduto
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