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Recensioni di libri

“A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia” di Arrigo Petacco


Giovanni Basile    06-11-2013

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La Feltrinelli
A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia copertina del libro

Durante il ventennio fascista, gli oppositori al regime finivano il più delle volte bastonati, in galera o al confino, oppure filavano all’estero. Molti comunisti – per lo più giovani non ancora trentenni – ripararono in Unione Sovietica. A Mosca venne a crearsi il Club degli emigrati, nucleo di raccolta di fuoriusciti dove si accendevano animate discussioni politiche.
Per un comunista quale migliore esilio, dunque, se non tra le rassicuranti braccia della grande madre Russia? Finalmente a casa, nella terra promessa: anzi, in paradiso. Invece, per molti di loro fu l’inizio dell’inferno: il sospetto che nemici e spie borghesi potessero minare la sicurezza interna attraverso un’indefinita attività antisovietica portò tantissimi compagni italiani a restare vittime delle “purghe” staliniste e a essere internati nei gulag o fucilati dopo processi farsa e senza neanche il diritto a difendersi. Tutto questo con la consapevolezza dei dirigenti del Pci e in primo luogo del suo capo: Palmiro Togliatti, soprannominato dal popolo rosso "il Migliore”.

Spiati e controllati dalla NKVD e in particolare dalla CEKA, efficientissima polizia segreta, decine e decine di rifugiati sparirono - magari sospettati di trotskismo - nei campi di lavoro o “di rieducazione”, a 40 gradi sotto zero in qualche sperduta e desolata landa siberiana.

Arrigo Petacco racconta le drammatiche storie di questi disgraziati, abbandonati al proprio destino da quel partito al quale avevano dedicato impegno e sacrifici.
D’altro canto, Togliatti e gruppo dirigente poterono fare poco o nulla davanti agli ordini di Mosca, temendone probabili ritorsioni.

Storie di uomini - e di donne – sottoposti a durissimi ed estenuanti interrogatori, torture psicologiche e fisiche, condanne ad anni di carcere spesso senza alcun plausibile motivo. Pochi ebbero la fortuna di uscire vivi da quell’inferno. Qualcuno preferì fuggire in Spagna tra gli orrori della guerra civile: meglio rischiare la pelle combattendo, che ridursi ad una larva umana in un lager.

Terminata la Seconda guerra mondiale, nel corso degli anni qualche superstite provò a pubblicare le memorie raccolte durante la detenzione: il Pci però non perse mai occasione per insabbiare e far dimenticare tutto.
Lo stesso cognato di Togliatti, Paolo Robotti, ai suoi tempi convinto stalinista, tentò di dare alle stampe - ma inutilmente - un manoscritto su quella stagione drammatica, in memoria dei compagni morti nei gulag: la coltrina del silenzio, imposta dal partito, prevalse sulla scabrosa verità.
Conoscere ciò che era accaduto nel paese mito per i comunisti di tutto il mondo sarebbe stato un duro colpo alle aspettative di milioni di iscritti e militanti. Meglio stendere un velo su quanto accaduto a migliaia di nostri connazionali, vittime dello stalinismo.

A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia è una finestra importante e dolorosa, aperta da Petacco, su una grande tragedia collettiva, in merito alla quale parte dei nostri storici ha preferito, spesso e volentieri, sorvolare.

E pensare che c’era chi andava dicendo:

"Ha da venì Baffone!"

A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia copertina del libro
SCHEDA DEL LIBRO
  • Titolo libro: A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia
  • Autore del libro: Arrigo Petacco
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Mondadori
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Prezzo: prezzo libro su amazon prezzo libro su ibs


© Riproduzione riservata

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia

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