7 giorni di Pablo Cerini

“7 giorni” di Pablo Cerini è un libro che non ti aspetti. Inizia in modo pacato, sottotono, immergendo il lettore in una routine quotidiana quasi banale, ma questa sorta di stasi iniziale altro non è che un pretesto per scatenare una metanoia che colpisce il lettore come un pugno nello stomaco, causando un’escalation che culmina in un colpo di scena dai risvolti inquietanti.

La storia parla dell’amicizia di due ragazzi, due uomini, in realtà, ma ancora immersi in una tardo-adolescenza da cui per abitudine o per mancanza di motivazione non riescono a staccarsi, e di come quest’amicizia verrà messa a dura prova dall’incontro con una donna.
Lo stile del romanzo è ispirato dal realismo psicologico di Irvine Welsh con una tensione narrativa incentrata sui dialoghi e sull’analisi delle emozioni e delle motivazioni dei personaggi.
Le vicende della storia diventano un pretesto anche di una vivace satira sociale che però si mantiene su toni ironici senza appesantirsi di connotazioni politiche.

“7 giorni” di Pablo Cerini è un libro breve e di facile lettura, scritto con una stile alla portata di tutti, con un’attenzione alle marchette della quotidianità rivisitate in chiave ironica.
Un aspetto interessante è la riflessione sull’abuso degli strumenti di comunicazione digitale, ossia i social network, che spadroneggiano nella storia come principale veicolo di comunicazione.
Forse alcune cose potevano riuscire meglio, come ad esempio la caratterizzazione di alcuni personaggi che rimangono un po’ indefiniti, quasi sfumati sullo sfondo, travolti dalle dinamiche che improntano i rapporti sociali del nostro tempo, sempre più freddi e alienanti.
Il libro si rivela una sorpresa piacevole e anche stimolante per certi spunti di riflessione offerti e per certe trovate umoristiche davvero riuscite. Tuttavia il contenuto del libro rimane intenso, a tratti duro e spietato, e non si risparmia certo nel buttare in faccia a chi legge il giudizio dell’autore sul nostro tempo senza tanti giri di parole.