Ricorrono oggi, 2 novembre, i 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, l’intellettuale scomodo che fu trovato ucciso barbaramente all’Idroscalo di Ostia. Sono in preparazione decine di iniziative che lo ricorderanno da ora fino a dicembre, a Più Libri più Liberi, la Fiera della piccola e media editoria di Roma. Raccogliamo il ricordo di Elisabetta Bolondi, collaboratrice di Sololibri ed ex docente di lettere, oggi in pensione.
La morte di Pier Paolo Pasolini: il ricordo di una lettrice insegnante
Voglio ricordarlo qui in modo molto personale. Ero a Milano, quel 2 novembre 1975, per un viaggetto di famiglia. Alla notizia sconvolgente dell’uccisione dello scrittore scoppiai in lacrime. Ero ancora una supplente agli istituti superiori, laureata in lettere da soli due anni, ma Pasolini era un mito tra noi studenti universitari. Gli Scritti Corsari, raccolti in volume, erano i testi su cui davamo i temi agli alunni, mentre film come Accattone e Il Vangelo secondo Matteo facevano parte del nostro imprescindibile bagaglio culturale: il cineforum al liceo ce li aveva mostrati e commentati. Più tardi avevo visto in anteprima Teorema: conoscevo bene Massimo Girotti, padre dell’amica con cui studiavo all’Università, e vederlo nudo nella famosa scena della stazione di Milano mi procurò un po’ d’imbarazzo, ma poi si capì che la censura se la prendeva sempre con Pasolini, oggetto di denunce e querele infinite.
Ricordo le parole di Alberto Moravia, sconvolto per l’omicidio dell’amico e del poeta, un profeta, come lo definì lo scrittore, di quelli che nascono poche volte in un secolo.
Manca da tanto una voce autorevole come quella di Pasolini, un anticipatore di tanti temi, un precursore, un grande poeta, un regista di enorme originalità, un intellettuale di grande onestà, un uomo gentile. La sua vita privata, omosessualità inclusa, non mi interessava allora, oggi non sarebbe penso oggetto di scandalo.
Pier Paolo Pasolini: cosa ci resta
Oggi a noi restano i suoi romanzi, Ragazzi di vita e Accattone, le sue poesie, gli articoli sul Corriere, le sue testimonianze civili, le sue affermazioni quasi profetiche. “Io so... Ma non ho le prove“
Per i più giovani che conoscono poco questo grande scrittore, consiglio due vecchi libri:
- Scritti corsari (Garzanti, 1975)
- Vita di Pasolini di Enzo Siciliano (Rizzoli, 1978)
Vita di Pasolini
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Poco prima di venire ucciso Pasolini avvertiva: “Siamo tutti in pericolo”. Cosa voleva dire?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini: un intellettuale scomodo da non dimenticare
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