Rizzoli in occasione del Giorno della Memoria riedita il volume “Diario. 12 giugno 1942 - 1 agosto 1944” (BUR, 2017, pp. 544, euro 10,00, ebook euro 5,99; prefazione di Sami Modiano, traduzione dall’olandese di Dafna Fiano) di Anne Frank (Francoforte sul Meno, 12 giugno 1929 - Bergen-Belsen, febbraio o marzo 1945) curato dallo scrittore ed ebraista Matteo Corradini che si occupa di didattica della Memoria e fa ricerca sulla Shoah in Olanda e a Terezín (Repubblica Ceca), recuperando storie, oggetti e strumenti musicali.
“Nella lettura del Diario abbiamo la consapevolezza di muoverci oltre una copertina svanita”.
Nel 1934 Anne, ebrea tedesca, trova nascondiglio e rifugio con la famiglia ad Amsterdam nel tentativo di salvarsi dalle persecuzioni razziali della Germania nazista.
“Con grandi finestre e larghe vetrate, le abitazioni di Amsterdam si specchiano vanitose sui canali”.
Il 6 luglio 1942 l’adolescente si nasconde insieme alla sua famiglia nella soffitta segreta in Prinsengracht 263, edificio in cui ha sede la ditta del padre Otto. Il “Diario” di Anne, un piccolo quaderno a quadretti bianco e rosso ricevuto in regalo il giorno del suo compleanno, diventa dunque un documento dal valore storico incomparabile. Il testo è qui presentato in una nuova edizione filologicamente accurata che accosta approfondimenti inediti a una nuova traduzione dall’olandese. La ragazza che in quella prigione/rifugio diventa donna, non solo continua a scrive un diario ma si occupa della redazione di numerosi racconti per più di due anni. Arrestata e deportata, Anne muore di tifo esantematico nel lager di Bergen-Belsen pochi giorni dopo la sorella Margot e circa un mese prima che gli inglesi e i canadesi dell’11a Divisione Corazzata dell’esercito britannico sotto il comando di Bernard Montgomery, liberassero il campo il 15 aprile 1945. Dalle pagine del “Diario” la voce di Anne parla ai contemporanei schietta e cristallina come non mai, riaccendendo la memoria e prolungandola nel presente. Non è quindi un caso se il Premio Nobel per la Pace 1993 Nelson Mandela in passato ha dichiarato che
“alcuni di noi hanno letto il diario di Anne Frank negli anni della prigionia e ne hanno tratto un grande incoraggiamento. Ci ha dato forza e ha rinvigorito la nostra fede nella causa invincibile della libertà e della giustizia”.
Vaclav Havel, ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo presidente della Repubblica Ceca, scomparso nel 2011, ha parlato dell’eredità di Anna Frank che
“è viva e ci sostiene, oggi che la mappa del mondo sta cambiando e si risvegliano oscure passioni”.
Simbolo della Shoah, il “Diario” di Anne Frank è una luce nel buio della storia e ancora oggi illumina la vita di milioni di persone. Questa nuova versione, che riporta il testo alla sua primaria lucentezza, è frutto di una scrupolosa ricerca filologica, lessicale e letteraria condotta dal curatore direttamente sulla stesura originaria di Anne, liberata da interventi e tagli operati dopo la scomparsa della giovane autrice. I numerosi approfondimenti finora inediti, la preziosa traduzione dall’olandese di Dafna Fiano, la straordinaria testimonianza di Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, che nella Prefazione ripercorre la dolorosa esperienza del campo (“il 27 gennaio 1945 sono stato liberato. Ero una larva, pesavo 35 chili. Non ero più niente, soltanto un mucchio di ossa con le quali avrei dovuto ricostruire una vita”), offrono a questa edizione autorevolezza, forza e una ritrovata freschezza.
“Venerdì 10 settembre 1943. Cara Kitty, ogni volta che ti scrivo, è successo nuovamente qualcosa di speciale, ma di solito sono cose più spiacevoli che non piacevoli. Ora invece c’è qualcosa di bello”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una nuova edizione per il “Diario” di Anne Frank
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