Il metodo sticazzi al lavoro di Carla Ferguson Barberini

“Il metodo sticazzi al lavoro” di Carla Ferguson Barberini è un altro libro della serie firmata con questo nome di fantasia che nasconde, dietro riferimenti altisonanti, un collettivo di persone attive nel settore della comunicazione. Il tema trattato è quello dell’incontro col mondo del lavoro, col suo ambiente pesante, in cui le invidie e gelosie dei colleghi e, anche e forse soprattutto, la propria ambizione, ci creano ansie e problemi; ma per questo e altro ancora il libro dà un importante suggerimento:

“Ma non preoccupiamoci, a tutto c’è rimedio, anche a un lavoro che non ci piace in un ambiente che detestiamo. A tutto c’è rimedio, ma solo se imparate ad applicare bene il metodo Sticazzi”.

Il libro è organizzato in nove capitoli in cui si trattano vari aspetti del mondo del lavoro e del metodo da applicare per vivere meglio e più sereni. Il primo capitolo affronta le prime ore della mattina, dalla sveglia mattutina; il secondo s’interessa dell’uso di mezzi di locomozione per recarsi al lavoro. Nel terzo capitolo si danno importanti suggerimenti per superare le critiche e i pettegolezzi dei colleghi, nel quarto si trattano le pause come quella del pranzo o del caffè, nel quinto come superare i colleghi “perniciosi”, nel sesto come affrontare il mondo che sta al di fuori del nostro ambiente e come superare lo stress di chi ci pressa. Nel settimo capitolo si danno suggerimenti su come superare gli eventi sociali, anche quelli particolari e fastidiosi. L’ottavo capitolo insegna a gestire quelle attività esterne al lavoro, ma con queste strettamente interconnesse, che possono essere feste aziendali o momenti conviviali con i colleghi, nel nono capitolo si fanno i conti con se stessi, con le proprie ambizioni e la continua insoddisfazione che ci imporrebbe di andare sempre più in alto. C’è anche una bella riflessione per chi non ha il lavoro o lo ha perso o non l’ha mai avuto.

Tutti i suggerimenti offerti dal libro sono utilissimi, ma trovo che uno sia, come suggerisce la Carla Ferguson Barberini, particolarmente indicato quando siamo subissati da email appena arrivate:

“Niente panico. Abbiamo la ricetta per rispondere a 20 email in 20 secondi. Rispondete alla prima – non c’è bisogno di leggerla prima – così: «Buongiorno, sono rientrata/o oggi al lavoro dopo un periodo di assenza. Possiamo parlarne al telefono, ecco il mio numero. Grazie». Chi avrà ancora bisogno di voi vi chiamerà, chi avrà risolto non vi chiamerà. Notate che in questo messaggio non avete nemmeno bisogno di distinguere tra a chi dare del tu e a chi del lei, è un perfetto messaggio passepartout che va bene per ogni destinatario! E ora vi basta fare copia e incolla tutte le volte che è necessario”.