Le polemiche che hanno accompagnato il triste episodio delle statue censurate ai Musei Capitolini, durante la visita ufficiale del capo di stato iraniano Rouhani, hanno visto intervenire con dichiarazioni autorevoli studiosi. Segnalo in modo particolare l’articolo della docente e studiosa bizantinista Silvia Ronchey, che ha scritto su Repubblica il 28 gennaio come
“la rappresentazione della figura umana proprio nella miniatura persiana ha avuto il suo massimo fulgore ed è peraltro ben presente nell’urbanistica odierna di Teheran, ad esempio nei grandi murales degli eroi della guerra antirachena”.
A tal proposito, per confermare la grande tradizione della cultura persiana, vale la pena segnalare come ci sia un gran numero di scrittrici che in anni recenti ha scritto sulla condizione femminile e non solo in Iran, sulle contraddizioni, sui diritti negati, sullo sforzo per costruire una società più giusta.
4 romanzi da leggere ambientati in Iran
“Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi ha fatto epoca ed è divenuto un classico, anche grazie al fascino della sua riuscita copertina, quasi un manifesto. Vi si racconta il tentativo di raccontare la letteratura americana (Nabokov, James, Fitzgerald) alle giovani studentesse che sotto la dittatura di Khomeini non potevano accedere liberamente alla letteratura occidentale. Un libro intenso e pieno di significato, per la libertà a cui uomini e donne hanno diritto.
Nahal Tajadod firma “L’attrice di Teheran" (E/O 2013), un romanzo intenso nel quale due donne iraniane di età diversa dialogano sul tema della libertà a Parigi, lontane dalla dittatura khomeinista, in un Iran che dopo la fine dello Shah, il corrotto Reza Phalavi, era divenuto, sotto il
governo dell’Ayatollah Khomeini,
“un regime teocratico, improntato alla più dura e repressiva logica religiosa, retrocedendo il paese dal punto di vista del costume e della vita quotidiana, trasformandolo in un’enorme prigione dove era bandita ogni forma di espressione: cultura, musica, danza, cinema, teatro, abbigliamento, sessualità divennero oggetto di una maniacale persecuzione da parte di una classe religiosa e un apparato burocratico tanto cieco quanto pervasivo”
Appena uscito sempre per E/O “La strega nera di Teheran” di Gina B. Nahai, ambientato tra i labirinti oscuri della vecchia capitale persiana e la attuale opulenta Los Angeles, con due culture e due costumi si scontrano sanguinosamente: una saga che ha per protagonista la famiglia Soleyman, ricchi ebrei iraniani che hanno costruito una fortuna sulla finanza e dai cui parte la violenta vicenda raccontata nel lungo romanzo.
Infine l’italiana Chiara Mezzalama nel suo bellissimo e poetico romanzo dal titolo fiorito, “Il giardino persiano” (e/o, 2015) racconta la sua esperienza di bambina di nove anni, figlia dell’ambasciatore italiano nella capitale iraniana sotto il regime di Khomeini, nella magnifica residenza estiva, fuori Teheran, dove lei e il fratello minore Paolo vissero un’estate incantata, mentre fuori la guerra infuriava. Durante una festa vennero a suonare nella villa un gruppo di artisti iraniani che fecero uno straordinario concerto, malgrado la feroce censura impedisse la musica come ogni altra espressione artistica.
L’Iran è una grande paese, con grandi capacità di esprimere artisti, che va rispettato nel suo tentativo di resistere alla dittatura, alla violenza, alla ferocia contro la diversità e l’opposizione. La letteratura cerca efficacemente di farlo.
Nella foto: statua ritraente Ferdowsi, grande poeta iraniano.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri da leggere ambientati in Iran
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri E/O Libri da leggere e regalare Azar Nafisi Chiara Mezzalama
Segnalo anche:
La casa della moschea di Abdolah Kader
Splendida saga familiare ambientata nell’Iran di Khomeini